Con il Vesuvio sotto i piedi; le avventure di una archeologa vissuta negli scavi di Pompei è un libro di memorie dell’archeologa Marisa de’ Spagnolis, edito in formato digitale nel 2015.

L’autrice racconta i suoi dieci anni di vita tra Pompei e la Valle del Sarno, accompagnando il lettore alla scoperta del territorio e dei ritrovamenti avvenuti tra gli anni ’80 e ’90, quando era funzionaria della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno.

Ogni capitolo è dedicato a un luogo e a una scoperta diversa: il territorio pompeiano con Villa Vesuvio e i monumenti funerari dei Lucrezi Valenti; la Valle del Sarno con il santuario della dea Mefitis e la necropoli protostorica; Scafati con la Villa di Popidius Narcissus Maior e, soprattutto, Nocera, protagonista di una serie di straordinari ritrovamenti come il Tempio della Fortuna, le iscrizioni ebraiche, la necropoli monumentale di Pizzone. Non mancano le notizie sulla città di Pompei, all’epoca interessata dagli scavi nella Casa della Gemma e nella Casa dei Casti Amanti.

Marisa de’ Spagnolis ha il pregio di raccontare con chiarezza e sensibilità i risultati delle indagini archeologiche: particolarmente toccante è il resoconto del cantiere di scavo nella Villa di Popidius Narcissus Maior a Scafati, dove i resti dell’uva raccolta nei pressi del torcularium, perfettamente conservati a distanza di secoli, testimoniano con immediatezza una vendemmia interrotta a metà dall’eruzione del Vesuvio.

L’autrice narra con altrettanta sensibilità anche gli aspetti personali del periodo trascorso nel territorio pompeiano: il trasferimento da Roma a Pompei al seguito del marito, il nuovo incarico alla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, i tentativi di intimidazione da parte della camorra ma, soprattutto, i ricordi delle tante persone incontrate: operai, funzionari, guardiani e vicini di casa, protagonisti di una Pompei ormai molto diversa.

Marisa de’ Spagnolis
Pompei. Foto ad opera di Jose Pimenta, da Pixabay

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