Inaugurata a Gubbio la grande mostra dedicata a Federico da Montefeltro
Palazzo Ducale, Palazzo dei Consoli, Museo Diocesano
20 giugno – 2 ottobre 2022
L’esposizione è ospitata in tre prestigiose sedi di Gubbio, Palazzo Ducale, Palazzo dei Consoli e il Museo Diocesano, e sarà visitabile fino al 2 ottobre 2022. Il titolo della mostra riporta le parole dello stesso duca Federico in una sua lettera del 1446 indirizzata al Gonfaloniere e ai Consoli di Gubbio, in cui esprime l’affetto e la massima intensità dei suoi sentimenti per la città umbra: «perché ve acertamo che lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra».
Un prestito eccezionale viene dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, che conserva l’intera biblioteca di Federico e dei suoi successori: giungono infatti ben quindici splendidi manoscritti (tra essi solo due facsimili) che si possono ammirare distribuiti fra le tre sedi.
Il curatore Francesco Paolo Di Teodoro con Lucia Bertolini, Patrizia Castelli, Fulvio Cervini: «È con Federico da Montefeltro e con la costruzione del palazzo in “corte vecchia” che Gubbio diviene la seconda sede del ducato, una seconda capitale ricca di vestigia preromane e classiche. Un luogo dove Federico fa replicare lo studiolo – legando indissolubilmente il palazzo marchigiano e quello umbro – e dove la corte può trasferirsi e alloggiare godendo degli stessi privilegi e “comodità” di Urbino, ma lontano dalle ambasce politiche e militari. D’altro canto la città è un avamposto strategico, lungo la strada che unisce l’Adriatico al Tirreno, il baluardo occidentale del ducato e insieme luogo di diffusione della cultura “urbinate” in un entroterra crocevia di linguaggi artistici e letterari di differente ispirazione. Sono queste le ragioni forti e le motivazioni alla base della mostra di Gubbio in occasione del sesto centenario della nascita di Federico (1422-2022)».
LE SEDI E LE OPERE IN MOSTRA
PALAZZO DUCALE
Il Palazzo Ducale di Gubbio, seconda residenza del duca d’Urbino, ospita il cuore della mostra, curata da Francesco Paolo Di Teodoro.
In una prima sezione ritratti, medaglie e monete ricostruiscono visivamente la trama della rete di conoscenze e frequentazioni del conte, poi duca, dando conto della produzione dei maggiori medaglisti del XV secolo. Alle vicende costruttive del Palazzo sono dedicate due sezioni incentrate sulla figura dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini e sul suo ruolo al servizio del duca. Gran parte del suo lascito manoscritto, per la prima volta riunito, è presente in mostra, assieme ai testi che ricostruiscono il clima scientifico e culturale di riferimento, dal De architectura di Vitruvio all’Abaco di Piero della Francesca.
Agli elementi architettonici del Palazzo e agli arredi originali tuttora presenti sono affiancati importanti prestiti, procedendo a una ricomposizione con apparati tecnologici e virtuali. Un’ampia sezione riguarda le arti a Gubbio da Guidantonio a Guidubaldo da Montefeltro, con preziosi fronti di cassoni nuziali, porte e manufatti intarsiati, dipinti preziosi di Francesco di Giorgio e collaboratore, di Ottaviano Nelli, di Jacopo Bedi, del Maestro della Charitas bentivogliesca, di Sinibaldo Ibi. Un’ultima sezione ruota attorno alla musica e agli strumenti musicali rappresentati nelle tarsie dello Studiolo, accompagnati da alcune ricostruzioni e dalle Muse musiciste di Giovanni Santi.
PALAZZO DEI CONSOLI
Il Palazzo dei Consoli è sede di due sezioni della mostra che intrecciano le “lettere” e le “armi”, nella convinzione che questi due fondamentali campi dell’attività di Federico, e del suo essere uomo di governo, siano di fatto inseparabili. Sono curate da Fulvio Cervini e Lucia Bertolini.
La prima sezione riguarda Federico uomo d’arme, con un focus sul ruolo di condottiero delineato attraverso una selezione di armi da offesa e difesa, comprese quelle artiglierie di cui il duca fu grande coltivatore; ma anche trattati d’arte militare, sculture e dipinti, come la splendida Battaglia di Pidna prestata dal Musée Jacquemart-André di Parigi, attribuita al Verrocchio, o il grandioso Martirio di San Sebastiano di Luca Signorelli. L’esposizione vuole restituire complessità e contraddizioni di una civiltà in cui fare la guerra è importante quasi quanto raccontarla e rappresentarla.
La seconda sezione inerisce alla cultura umanistica del duca vista però prescindendo dal mito successivo del principe umanista (o meglio ricostruendone la formazione). Assume come punto di vista la città umbra e il suo clima culturale intorno al quale matura l’acquisizione delle celeberrime Tavole Eugubine da parte del Comune di Gubbio nel 1456 forse proprio su sollecitazione di Federico quali testimonianza dell’“antichità” del territorio sottoposto alla sua giurisdizione. È così che la sezione è introdotta dalla cultura a Gubbio nel Trecento e il culto di Dante. Seguono poi le opere dei maestri Vittorino da Feltre e Guarino Veronese, quindi la poesia amorosa – classica e volgare – frequentata anch’essa da Federico sia in qualità di lettore sia di committente.
MUSEO DIOCESANO
Il Museo Diocesano ospita la sezione, curata da Patrizia Castelli, dedicata alla spiritualità di Federico in rapporto con i suoi interessi astrologici.
La formazione culturale di Federico si basa anche sulla conoscenza delle opere di matematici, astronomi e astrologi della tradizione greca ed araba e contemporanea. La presenza nella biblioteca ducale di numerose opere su queste materie e di due astrologi stipendiati, Jacopo da Spira e Paolo di Middelburg, «principe degli astrologi» e riformatore del calendario, testimoniano la febbrile stagione di interrogazioni e pronostici (presenti in mostra) dove viene dato conto degli eventi dell’anno in corso e della vita degli uomini illustri.
Significativa è la presenza di strumenti scientifici e matematici negli Studioli di Urbino e Gubbio, dove acquistano un particolare valore l’astrolabio e la sfera armillare (esemplari in esposizione) che dimostrano l’attenzione rivolta verso l’osservazione dei moti celesti.
Nella sezione sono raccolti una scelta di manoscritti, incunaboli, strumenti astrologico-astronomici e persino amuleti, la cui presenza nella corte urbinate è attestata attraverso la Pala di Brera e la Madonna di Senigaglia di Piero della Francesca.
COORDINATE MOSTRA
Titolo: “Federico da Montefeltro e Gubbio. Lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra”
Sedi: Palazzo Ducale, Palazzo dei Consoli, Museo Diocesano – Gubbio (Pg)
Data: 20 giugno – 2 ottobre 2022
Inaugurazione: 19 giugno 2022, ore 15.30
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10 alle 19. Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura (ore 18.30). Saranno previste aperture straordinarie in occasione di eventi e festività.
Biglietto unico Mostra + Musei: Intero € 12; ridotto A € 8 (cittadini dell’Unione Europea di età compresa tra i 18 ed i 25 anni; cittadini non comunitari di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, a condizione di reciprocità nella riduzione; gruppi di almeno 15 unità; convenzionati); ridotto B € 3 (ragazzi tra 6 e 18 anni). In occasione della prima domenica del mese, secondo l’iniziativa e il calendario promosso dal MiC, sarà consentito l’ingresso nelle tre sedi museali con il biglietto ridotto A per tutti, tranne per le categorie a cui spetta il ridotto B e il gratuito.
È possibile acquistare il biglietto online sul sito di mostra > www.mostrafedericogubbio.it.
Per informazioni: Ufficio IAT Gubbio tel. 075 9220693 – [email protected]
www.mostrafedericogubbio.it
La mostra “Federico da Montefeltro e Gubbio” continua fino all’1 novembre
La ricca esposizione è visitabile con biglietto unico in tre sedi: Palazzo Ducale, Palazzo dei Consoli e Museo Diocesano.
Nell’anno delle celebrazioni per i 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro, Gubbio celebra questo grande condottiero e capitano di ventura, ritenuto uno dei principali mecenati del Rinascimento. Il percorso della mostra “Federico da Montefeltro e Gubbio” esplora aspetti particolari della vita, dell’operato e più in generale delle passioni culturali e letterarie di Federico da Montefeltro. L’allestimento offre al visitatore un viaggio nel mondo del Duca per scoprire la sua figura nella versione più completa e autentica possibile. L’elegante esposizione è curata da Francesco Paolo Di Teodoro con Lucia Bertolini, Patrizia Castelli, Fulvio Cervini e sarà visitabile tutti i giorni con il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 18.30.
“Una proroga che arriva grazie a un successo grandissimo di pubblico e di critica – sottolinea il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati – e che permetterà ora a moltissimi altri turisti e cittadini eugubini di godere delle bellezze ospitate da Palazzo Ducale, Palazzo dei Consoli e Museo Diocesano. Siamo davvero orgogliosi dei risultati e dei riscontri ottenuti dalla mostra, un evento al quale abbiamo creduto fortemente e al quale abbiamo dedicato le nostre migliori energie: ora scoprire il legame tra Federico e Gubbio sarà possibile ancora per alcune settimane, un’occasione che invitiamo tutti, inclusi i cittadini di Gubbio desiderosi di approfondire la propria storia e le proprie origini, a continuare a cogliere”.Le parole della direttrice di Palazzo Ducale, Paola Mercurelli Salari: “Ancora una volta la sinergia tra le realtà culturali del territorio si è rivelata una scelta vincente, capace di garantire a Gubbio negli ultimi cinque anni tre eventi di portata internazionale. La mostra “Federico da Montefeltro e Gubbio” ha richiesto un lungo lavoro di ricerca, di studio e di preparazione per la scelta e la movimentazione delle oltre 260 opere esposte. Uno sforzo enorme ampiamente ripagato da questa proroga, sollecitata dagli stessi visitatori, dalle scuole e dalle università del centro Italia, desiderose di farne la meta di approfondimenti didattici e culturali”.
A corredo della mostra è stato pubblicato un ricco catalogo, edito da Silvana editoriale, di oltre 500 pagine con uno straordinario apparato iconografico di 550 immagini. L’accento è posto sul rapporto tra Federico e Gubbio spingendo l’interesse sino ai tempi di Guidubaldo, anch’egli, al pari di suo padre, nato nella città umbra (il 24 gennaio 1472) da Battista Sforza, seconda, amatissima moglie di Federico, e scomparso prematuramente l’11 aprile 1508.
“Un lavoro importante, di grandissimo spessore culturale – sono le parole dell’assessore alla Cultura Giovanna Uccellani – che illustra i contenuti di una mostra della quale siamo particolarmente orgogliosi, sia per il suo indiscutibile valore scientifico e storico, sia per il riscontro che ha ottenuto in termini di pubblico e di visitatori. Ora questa proroga ci permette di proporne i contenuti anche per il weekend di Ognissanti, un periodo di alta affluenza turistica in città, che siamo certi farà sì che nelle tre sedi dell’esposizione si registrerà un ulteriore boom di ingressi”.
A Palazzo Ducale sono raccontate le vicende costruttive del palazzo, la vita di corte e le arti a Gubbio nel periodo feltresco. Palazzo dei Consoli presenta una prima sezione dedicata al fare, guardare e pensare la guerra all’epoca di Federico da Montefeltro e un’altra alla cultura umanistica del duca. Al Museo Diocesano l’esposizione è dedicata alle scienze matematiche, astronomiche e astrologiche, particolarmente care alla corte e al duca.