Silvano Toti Globe Theatre
Direzione artistica Gigi Proietti
16 luglio al 2 agosto ore 21.15
RE LEAR
regia di Daniele Salvo
traduzione di Emilio Tadini
lunedì 20 e lunedì 27 luglio ore 21.15
da martedì 21 luglio a domenica 2 agosto ore 18.30
SONETTI D’AMORE
Viaggio tra i più bei versi di William Shakespeare
SILVANO TOTI GLOBE THEATRE
Direzione artistica Gigi Proietti
16 luglio al 2 agosto ore 21.15
RE LEAR
regia di Daniele Salvo
traduzione di Emilio Tadini
Prodotto da Politeama Srl
La programmazione del Silvano Toti Globe Theatre prosegue con RE LEAR in scena dal 16 luglio al 2 agosto ore 21.15, uno studio per la regia di Daniele Salvo che affronta questo testo inesauribile con una compagnia formata quasi interamente da giovani. Lear, leggendario sovrano della Britannia, impersona la tragedia dei padri, incapaci di capire i loro figli e ciechi di fronte alle loro adulazioni. Un’analisi del Potere e dei suoi effetti sulla mente umana: l’ego smisurato acceca gli occhi del sovrano e del politico fino al totale isolamento affettivo. Essenziale la scenografia perché l’azione è trasferita su un piano interiore. E i lampi i tuoni la pioggia che vengono rappresentati in scena, altro non sono che la metafora di una tormentata emotività: follia, innocenza, energia, dolcezza e determinazione, caratteristiche proprie dei giovani.
La stagione 2015 del Silvano Toti Globe Theatre – unico teatro elisabettiano d’Italia, nato nel 2003 grazie all’impegno dell’Amministrazione Capitolina e della Fondazione Silvano Toti per una geniale intuizione di Gigi Proietti – è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma. La produzione degli spettacoli è di Politeama srl, l’organizzazione e la comunicazione sono di Zètema Progetto Cultura.
Note di regia
Lear è un leggendario sovrano della Britannia, vissuto alcuni secoli prima di Cristo che, vicino alla vecchiaia, decide si dividere il suo regno tra le figlie e i mariti, pur mantenendo la sua autorità regale. E’ la tragedia dei padri incapaci di capire i loro figli, padri che sono ciechi di fronte all’adulazione dei figli che li vogliono ingannare e ciechi di fronte alla devozione dei figli che invece li amano. Lear pagherà i suoi “errori politici” a caro prezzo: non riconoscerà l’affetto e la sincerità di Cordelia e affiderà il potere nelle mani sbagliate con effetti distruttivi.
Sino a quel momento Lear aveva potuto dettare leggi e norme. Improvvisamente la sua vita viene sconvolta da un’esperienza che lo pone non dal punto di vista del dominatore ma del dominato. Lear si rifugia così in una sorta di “seconda infanzia” che gli procura un’innocenza che rende ancora più crudeli le azioni delle due figlie Goneril e Regan e nel momento in cui finalmente inizia a dire la verità viene considerato pazzo. Molti elementi di questo testo naturalmente fanno pensare alla nostra società e alle sue discutibili consuetudini: si tratta di un analisi puntualissima del Potere e dei suoi effetti sulla psiche umana. La lente deformante dell’ego e del dominio acceca gli occhi del sovrano e del politico e lo spinge al più totale isolamento affettivo.
Per non distrarre lo spettatore dal lavoro sull’interiorità di questi straordinari personaggi, ho pensato di sottrarre quanto più possibile elementi decorativi, effetti e trovate registiche per giungere ad un’essenzialità e nitidezza interpretativa quanto mai necessaria, a mio avviso, alla messinscena di questo testo. Grazie all’utilizzo di una scenografia davvero essenziale, l’azione viene trasferita su un piano interiore, con momenti privatissimi e tesi, di un’emotività fortissima, pura ed arcaica. Gli elementi naturali dominano : la pioggia, i tuoni e i lampi sono metafora della condizione interiore dei personaggi rispecchiandone l’emotività tormentata. Si tratta di un lavoro “sperimentale”, low budget, frutto di un laboratorio rivolto a giovani artisti (con l’eccezione di due attori di grande esperienza come Graziano Piazza e Francesco Biscione, nei due ruoli principali) ma non cercate in questa occasione elementi performativi o di ricerca visiva accattivante: non è mia intenzione e non è questa la sede giusta. Intendo invece qui lavorare esclusivamente sull’interpretazione e sulla direzione degli attori, cercando di avvicinarmi al cuore del mistero di questo meraviglioso testo, confrontandomi con umiltà con le grandi interpretazioni del passato, che non vanno dimenticate o rinnegate. In questo percorso ci guidano la follia, l’innocenza,la ricerca, l’energia, la dolcezza e la determinazione propria dei giovani. La realtà degli uomini del 2000 ha necessità assoluta di Poesia, rispetto, correttezza, professionalità, solidarietà, dolcezza, precisione ed artigianato. In questo piccolo e sfortunato Paese, fatto di consorterie, esperti politicanti, specialisti e marionette senz’anima forse, anche solo per una sera, non sarà una colpa essere ancora giovani.
Daniele Salvo
Interpreti
(in ordine alfabetico)
Edmund Gloucester Il duca di Cornovaglia Cordelia Duca di Albany Primo cavaliere – un servo Conte di Kent Edgar Goneril Re di Francia -medico Capitano – Cavaliere Fool King Lear Regan Duca di Borgogna – Curan Oswald Figuranti |
IVAN ALOVISIO
FRANCESCO BISCIONE MARCO BONADEI MIMOSA CAMPIRONI SIMONE CIAMPI CLIO CIPOLLETTA ELIO D’ ALESSANDRO PASQUALE DI FILIPPO MARCELLA FAVILLA ALESSIO GENCHI FRANCESCA MÀRIA SELENE GANDINI GRAZIANO PIAZZA SILVIA PIETTA TOMMASO RAMENGHI GIULIANO SCARPINATO |
SCENE E COSTUMI
Silvia Aymonino
assistente ai costumi Vera Pierantoni Giua
MUSICHE
Marco Podda
DISEGNO LUCI
Umile Vainieri
PROGETTO FONICO
Franco Patimo
IMMAGINI VIDEO
Indyca
COLLABORATORE AI MOVIMENTI
Antonio Bertusi
ASSISTENTE ALLA REGIA
Alessandro Gorgoni
COACH ATTORI
Melania Giglio
Lunedì 20 e 27 luglio ore 21.15
da martedì 21 luglio a domenica 2 agosto ore 18.30
SONETTI D’AMORE
Viaggio tra i più bei versi di William Shakespeare
Prodotto da Politeama Srl
Novità in arrivo al Globe Theatre per gli amanti di Shakespeare. Lunedì 20 e 27 luglio alle ore 21.15 e da martedì 21 luglio a domenica 2 agosto alle ore 18.30 quattro personaggi daranno voce e corpo ai più bei sonetti shakespeariani: Alfonso Veneroso (William Shakespeare), Melania Giglio (la sua Musa), Clio Cipolletta (il Conte di Southampton) e Francesca Maria (la dark lady). E’ prevista una ricca contaminazione musicale da Marvin Gaye a Amy Winehouse, da Leonard Cohen ad Alanis Morissette.
Samuel Coleridge definì Shakespeare “An androgynous mind”, una mente androgina. In effetti, nessuno come lui ha saputo parlare d’amore accogliendo in sé il maschile e il femminile, la passione carnale e la sublimazione, la vita e la morte.
Basti pensare al fatto che i primi 126 sonetti sono dedicati al fair youth, un giovane ambiguo e narciso di sesso maschile, con ogni probabilità identificabile con Henry Wriothesly, terzo conte di Southampton, patrono e mecenate di Shakespeare; mentre i sonetti dal 127 al 154 hanno come loro fulcro una misteriosa Dark Lady , quasi certamente la tenutaria di un bordello londinese frequentato dal Poeta.
Qual è la natura dell’amore ? Qual è il confine tra amore e amicizia?
In che cosa differiscono l’amore passionale e quello ideale?
Quando possiamo parlare di affinità elettive?
Shakespeare nei suoi sonetti indaga tutti i possibili aspetti dell’amore. E l’amore stesso diviene così lo strumento d’eccellenza per conoscere se stessi, l’altro, il mondo, la poesia, la bellezza e la caducità.
Il poeta è testimone instancabile di un mondo che non c’è più, una realtà costruita con dedizione, fede, potenza espressiva, serietà, competenza e valori indiscutibili.
Nella stanza dell’immaginario del grande poeta ci si può anche smarrire. Là ci sono pochi oggetti, lo spazio è denso, percorso da sussurri e voci dimenticate, memorie di antiche interpretazioni, ombre in transito e riflessi di luce abbaglianti. Il poeta frequenta il futuro nella vita di ogni giorno, si batte per la verità, cade in deliquio, trema, sviene per un istante e in quell’istante elabora universi, sogna l’infinito e tenta di decifrarne la grammatica. Così è la scrittura di Shakespeare, scrittura “vivente”, tracciata nell’inconscio dei suoi interpreti. Così è la sua Poesia.
La stagione 2015 del Silvano Toti Globe Theatre – unico teatro elisabettiano d’Italia, nato nel 2003 grazie all’impegno dell’Amministrazione Capitolina e della Fondazione Silvano Toti per una geniale intuizione di Gigi Proietti – è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma. La produzione degli spettacoli è di Politeama srl, l’organizzazione e la comunicazione sono di Zètema Progetto Cultura.
SONETTI D’AMORE
Viaggio tra i più bei versi di William Shakespeare
Traduzione
ROBERTO PIUMINI, ALFONSO VENEROSO, MELANIA GIGLIO
con
ALFONSO VENEROSO William Shakespeare
MELANIA GIGLIO La sua Musa
CLIO CIPOLLETTA Il Conte di Southampton
FRANCESCA MÀRIA La Dark Lady
A cura di
MELANIA GIGLIO
Costumi
ANNA MODE
Disegno Luci
UMILE VAINIERI
Progetto fonico
FRANCO PATIMO
Testi e immagini forniti da Ufficio Stampa Zètema – Progetto Cultura