TIZIANO e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano

dal 23 febbraio al 5 giugno a Palazzo Reale a Milano

Tiziano donna Cinquecento
TIZIANO, Giovane donna con cappello piumato, 1534-1536 circa. Olio su tela, 96×75 cm, San Pietroburgo, Museo dell’Hermitage

Questa mostra parla della donna dipinta da Tiziano e dai suoi contemporanei: di bellezza, eleganza e sensualità, e del ruolo tutto particolare che la loro rappresentazione acquistò nella Venezia del Cinquecento. (Sylvia Ferino)

Palazzo Reale apre il 2022 con una grande mostra dedicata all’immagine della donna nel Cinquecento nella pittura del grande maestro Tiziano e dei suoi celebri contemporanei quali Giorgione, Lotto, Palma il Vecchio, Veronese e Tintoretto.

GIORGIONE, Laura, 1506. Olio su tela su legno di abete, 41×33,6 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum

La mostra, aperta dal 23 febbraio al 5 giugno 2022, è promossa e prodotta da Comune di Milano–Cultura, Palazzo Reale e Skira editore, in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna. La Fondazione Bracco è Main Partner dell’esposizione, mentre il Corriere della Sera è il Media Partner. VeraLab è Social Media Partner. L’allestimento e la grafica sono progettati da Pierluigi Cerri Studio. La mostra è curata da Sylvia Ferino, già direttrice della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum, coadiuvata da un prestigioso comitato scientifico internazionale composto da noti studiosi del settore, quali Anna Bellavitis, Jane Bridgeman, Enrico Maria Dal Pozzolo, Wencke Deiters, Francesca Del Torre, Charles Hope, Amedeo Quondam. Il libro che accompagna la mostra è pubblicato da Skira in tre edizioni, italiana, tedesca e inglese.

Oltre un centinaio le opere esposte di cui 47 dipinti, 16 di Tiziano, molti dei quali in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, cui si aggiungono sculture, oggetti di arte applicata come gioielli, una creazione omaggio di Roberto Capucci a Isabella d’Este (1994), libri e grafica.

L’esposizione – afferma la curatrice – aspira a riflettere sul ruolo dominante della donna nella pittura veneziana del XVI secolo, che non ha eguali nella storia della Repubblica o di altre aree della cultura europea del periodo.

A partire dal volume di Rona Goffen Titian’s Women, pubblicato nel 1997, sono innumerevoli gli studi che si sono concentrati sull’universo femminile nel Rinascimento veneziano. Questa indagine non è tuttavia mai stata posta al centro di una mostra.

La struttura portante dell’esposizione affronta dunque un argomento eternamente valido ma anche completamente nuovo, presentando l’immagine femminile attraverso tutto l’ampio spettro delle tematiche possibili e nel contempo mettendo a confronto gli approcci artistici individuali tra Tiziano e gli altri pittori del tempo.

PALMA il Vecchio, Giovane donna in abito blu, post 1514. Olio su legno di pioppo, 63,5×51 cm
Vienna, Kunsthistorisches Museum

Partendo dal tema del ritratto realistico di donne appartenenti a diverse classi sociali, passando a quello fortemente idealizzato delle così dette “belle veneziane” si incontrano via via celebri eroine e sante, fino ad arrivare alle divinità del mito e alle allegorie.

Inclusi nella mostra anche i ritratti e gli scritti di famosi poeti che cantarono l’amore ed equipararono la ricerca del bello all’esaltazione della donna e della bellezza femminile, come anche ritratti delle donne scrittrici, nobildonne, cittadine e anche cortigiane.

Sono analizzati anche l’abbigliamento e le acconciature femminili sfoggiate nei ritratti, sia reali che ideali, esaminando la moda contemporanea con la sua predilezione per tessuti sontuosi, perle e costosi gioielli.

Le undici sezioni della mostra

I. Premessa

II. Ritratti

III. Le “Belle veneziane”

IV. “Apri il cuore”

V. Coppie

VI. Eroine e sante

VII. Letterati, polemisti, scrittori d’arte

VIII. Donne erudite. Scrittrici, poetesse, cortigiane

IX. Venere e gli amori degli dei

X. Allegorie

XI. Oltre il mito

A Venezia nel Cinquecento l’immagine della donna assume un ruolo unico e una importanza quale non si era mai vista prima nella storia della pittura. Da un lato è la presenza di Tiziano, con il suo interesse per la raffigurazione della donna nella sua tenera carnalità e sofisticata eleganza, e dall’altro il particolare status di cui le donne godevano nella società veneziana. Le spose veneziane esercitavano infatti diritti non comuni, quali il continuare a disporre della propria dote e il poterla distribuire tra i figli, dopo la morte del marito. Le donne non potevano partecipare alla vita politica o finanziaria, ma rivestivano certamente un ruolo importante nella presentazione dell’immagine legata al cerimoniale pubblico della sontuosa e potente Repubblica.

Contemporaneamente, si assiste a un grande incremento della letteratura sulla donna, con il rinnovato entusiasmo per il Canzoniere di Petrarca, per l’Arcadia di Jacopo Sannazzaro, per l’Orlando furioso di Ariosto da parte di importanti letterati come Pietro Aretino, Pietro Bembo, Giovanni Della Casa, Sperone Speroni e Baldassarre Castiglione.

Nei loro scritti, letterati e poeti si concentrano sempre di più sulle donne e sul loro ruolo di vitale importanza per la famiglia e per la continuità del genere umano. Un altro fattore importante è la solida fiducia nel potere dell’amore, a cui vengono attribuiti i meriti di rafforzare il matrimonio e garantire figli di bell’aspetto, intelligenti e felici. Così, l’aspetto di una donna amata e desiderata inizia ad acquisire sempre maggiore importanza.

Una forte componente erotica nella pittura dell’epoca diventa soggetto per i poeti, in una sorta di accesa competizione tra pittura e poesia, vinta dalla pittura per l’immediatezza e il fascino delle immagini proposte.

Questa concentrata attenzione sulla donna probabilmente alzava la loro autostima e ispirava le più erudite a partecipare con loro scritti alle discussioni di genere nella famosa “querelle des femmes” che costituisce il più importante movimento “proto-femminista” prima della rivoluzione francese. Donne come Moderata Fonte con il suo sorprendentemente moderno dialogo Il merito delle donne, e poi Lucrezia Marinelli con il suo discorso su La nobiltà et l’eccellenza delle donne mettono in questione la superiorità dell’uomo.

A Venezia è nell’arte figurativa che il tema si impone, grazie alla figura magistrale di Tiziano, che pone la figura femminile al centro del suo mondo creativo.

Grazia, dolcezza, potere di seduzione, eleganza innata sono le componenti fondamentali delle immagini femminili della Scuola Veneta, che vede in Tiziano il protagonista indiscusso, grazie a lui lo scenario artistico dell’epoca muta completamente. Per Tiziano la bellezza artistica corrisponde a quella femminile: meno interessato al canone della bellezza esteriore rispetto alla personalità di una donna e alla femminilità in quanto tale, riesce a non sminuirne mai la dignità, indipendentemente dal contesto, dalla narrazione o dalla rappresentazione.

Le “belle veneziane” sono donne reali o presunte tali, ritratte a mezza figura e fortemente idealizzate. Grazie allo studio approfondito di testi fondamentali come ultimamente L’arte de’ cenni di Giovanni Bonifacio (1616), una sorta di enciclopedia dei gesti, queste donne non vengono più considerate come cortigiane ma come spose.

Tiziano donna Cinquecento
TIZIANO, Ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere, 1537 circa. Olio su tela, 114×103 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi

Con vesti spesso scollate, dove il mostrare il seno non è simbolo di spregiudicatezza sessuale, ma, al contrario, sta a significare l’apertura del cuore, un atteggiamento di sincerità e verità, atto consensuale della donna verso lo sposo per suggellare le nozze. Queste opere sostituiscono i ritratti reali di donne delle classi patrizie o borghesi, avversati dal sistema oligarchico di governo che rifiutava il culto della personalità individuale. Quando Tiziano ritrae donne reali si tratta di figure non veneziane, come Isabella d’Este, marchesa di Mantova, o sua figlia Eleonora Gonzaga, duchessa di Urbino. Le cortigiane erano spesso anche colte ed alcune di loro diventarono famose per i loro scritti, come per esempio Veronica Franco, che in una lettera ringrazia persino Tintoretto per averla ritratta. Tuttavia sino ad oggi esistono pochissimi ritratti identificabili con sicurezza con cortigiane individuali in dipinti a olio.

Tiziano donna Cinquecento
TIZIANO, Lucrezia e suo marito, 1515 circa. Olio su legno di pioppo, 82×68 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum
TINTORETTO, Susanna e i vecchioni, 1555-1556 circa. Olio su tela, 146×193,6 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum

Ci sono poi le eroine come Lucrezia, Giuditta o Susanna che rappresentano l’onore, la castità, il coraggio e il sacrificio o Maria Maddalena nella sua fase spirituale di penitenza. E infine le figure mitologiche come Venere che nasce dal mare come Venezia e personifica la città. In tutte le donne dipinte Tiziano celebra le loro molteplici e diversificate qualità. Agli occhi di chi le guarda appaiono tutte come fortissime personalità, come divinità.

Tiziano donna Cinquecento
TIZIANO e bottega, Maria Maddalena, 1565 circa. Olio su tela, 114×99 cm, Stoccarda, Staatsgalerie Stuttgart
Tiziano donna Cinquecento
TIZIANO, Venere, Marte e Amore, 1550 circa. Olio su tela, 97×109 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum

Tra i dipinti più importanti di Tiziano segnaliamo: Ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere (1537 circa) da Firenze, Gallerie degli Uffizi; Madonna col Bambino (1510-1511), Isabella d’Este in nero (1534-1536 circa), Venere, Marte e Amore (1550 circa) Danae (post 1554), Ritratto di donna (tradizionalmente identificata con Lavinia) (1565 circa), Lucrezia e suo marito (1515 circa) da Vienna, Kunsthistorisches Museum; Giovane donna con cappello piumato (1534-1536) da San Pietroburgo Ermitage; Ritratto di giovinetta (1545 circa) da Napoli, Museo di Capodimonte; Allegoria della Sapienza (1560 circa) da Venezia, Biblioteca Marciana.

Di Giorgione: “Laura” (1506), da Vienna, Kunsthistorisches Museum. Di Lotto: Giuditta (1512), da Roma, BNL Gruppo BNP Paribas. Di Tintoretto: La tentazione di Adamo ed Eva (1550-1553 circa), da Venezia, Gallerie dell’Accademia, che apre la mostra insieme alla Madonna col Bambino di Tiziano a rappresentare Eva e Maria Vergine, le due emblematiche figure femminili del Vecchio e Nuovo Testamento; Ritratto di donna in rosso (1555 circa) e Susanna e i vecchioni (1555-1556), da Vienna, Kunsthistorisches Museum; Leda e il cigno (1550-1560) da Firenze, Gallerie degli Uffizi. Di Palma il Vecchio: i due magnifici dipinti Giovane donna in abito blu e Giovane donna in abito verde (post 1514) e Ninfe al bagno (1525-1528) dal Kunsthistorisches Musem. Di Veronese: Lucrezia (1580-1583 circa), Giuditta (1580 circa), Venere e Adone (1586 circa) dal Kunsthistorisches Museum e Il ratto di Europa (1578 circa), da Venezia, Palazzo Ducale.

Altri dipinti di grande forza espressiva di Paris Bordon, Giovanni Cariani, Bernardino Licinio, Giovan Battista Moroni, Palma il Giovane, Alessandro Bonvicino detto il Moretto completano e arricchiscono questo affascinante itinerario nella pittura di soggetto femminile della Venezia cinquecentesca.

La mostra “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano ” è promossa e prodotta dal Comune di Milano e Skira editore, con il supporto di Fondazione Bracco, Main Partner.

 

Scheda tecnica

Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano

Una mostra

Comune di Milano – Cultura

Palazzo Reale

Skira editore

In collaborazione con

Kunsthistorisches Museum Wien

A cura di

Sylvia Ferino

Main Partner

Fondazione Bracco

Media Partner

Corriere della Sera

Social Media Partner

VeraLab

Sponsor tecnici

AerariumChain

Vivaticket

Catalogo

Skira editore

Sede

Milano, Palazzo Reale, Piazza Duomo 12

Progetto di allestimento e graphic design

Pierluigi Cerri Studio

Progetto di illuminazione Lisa Marchesi Studio

Biglietteria e call center

Vivaticket

Audioguide

Start

Visite guidate gruppi e scuole

ADMaiora

Aster

Narciso d’Autore

Percorso didattico scuole

Sezione Didattica Palazzo Reale – Area Servizi Scolastici ed Educativi –

Comune di Milano

Date della mostra

23 febbraio > 5 giugno 2022

Orari

Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10.00 – 19.30

Giovedì 10.00 – 22.30

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Lunedì chiuso

Aperture straordinarie:

Lunedì 18 aprile / 10.00 – 19.30

Lunedì 25 aprile / 10.00 – 19.30

Biglietti (audioguida inclusa)

Intero € 14,00

Biglietto Open € 16,00 Data aperta fino a due settimane prima della chiusura

(valido a partire dal giorno successivo alla data di acquisto)

Ridotto € 12,00 Visitatori dai 6 ai 26 anni, over 65, portatori di handicap, grupp

(minimo 15 massimo 25 persone) e convenzioni

Ridotto € 10,00 Possessori Abbonamento Musei Lombardia, Soci Orticola,

visitatori in occasione di Art Week gioved’ 31 marzo dalle ore 18.30 alle 22.30

Ridotto speciale € 6,00 Scuole, giornalisti con tesserino ODG con bollino

dell’anno in corso non accreditati dall’ufficio stampa e altre categorie

convenzionate

Biglietto Famiglia 1 o 2 adulti € 10,00/ ragazzi dai 6 ai 14 anni € 6,00

Gratuito minori di 6 anni, guide turistiche abilitate con tesserino di

riconoscimento, tesserati ICOM, giornalisti accreditati dall’Ufficio Stampa e

altre categorie convenzionate, possessori Vip Card MiArt nella sola giornata di

sabato 2 aprile

Diritti di prevendita

2,00 per singoli e gruppi adulti

Infoline e prevendite

1,00 scuole

tel. 02 92 800 822

Prenotazioni gruppi, scuole, e visite guidate

tel. 02 92 800 822

Prenotazione Percorso didattico

Sezione Didattica Palazzo Reale

scuole

tel. 02 884.48046/7 – fax 02 884.48048;

[email protected]

Informazioni online e social

www.palazzorealemilano.it

www.tizianomilano.it

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facebook.com/MostreSkira/

#tizianomilano

Testi e immagini della mostra “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano ” da Ufficio Stampa SKIRA

Dove i classici si incontrano. ClassiCult è una Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Bari numero R.G. 5753/2018 – R.S. 17. Direttore Responsabile Domenico Saracino, Vice Direttrice Alessandra Randazzo. Gli articoli a nome di ClassiCult possono essere 1) articoli a più mani (in tal caso, i diversi autori sono indicati subito dopo il titolo); 2) comunicati stampa (in tal caso se ne indica provenienza e autore a fine articolo).

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