IV edizione di NapoliCittàLibro – il racconto dell’evento

Evento tanto pubblicizzato quanto atteso, con la promessa di offrire un’esperienza culturale unica e in grado di rilanciare il ruolo della città di Napoli nel panorama editoriale, al via il “Gran Salone” tra appuntamenti con scrittori, chiacchiere agli stand con gli editori e sale piene di entusiasmo.

12.000 presenze per un Salone che in quattro giorni ha offerto soprattutto“bellezza umana e culturale”, come osservano entusiasti Alessandro Polidoro e Rosario Bianco, organizzatori dell’evento, sono già un successo, ma la sfida, per gli anni a venire, è di aprire nuovi orizzonti e coinvolgere con numeri sempre maggiori ogni categoria di lettore e non.

13 Aprile – 1ª giornata della IV edizione di NapoliCittàLibro

La Stazione Marittima di Napoli, sede della IVª edizione di NapoliCittàLibro presso il Centro Congressi
La Stazione Marittima di Napoli, sede della IVª edizione di NapoliCittàLibro presso il Centro Congressi. Foto dall’Ufficio Stampa NapoliCittàLibro

Ad aprire la IV edizione di NapoliCittàLibro – Salone del Libro e dell’Editoria alla Stazione Marittima, che si tiene dal 13 al 16 Aprile, la Fanfara dei Carabinieri, segnale di legalità che gli organizzatori hanno voluto sottolineare in relazione agli obiettivi del Salone.

Oltre alla legalità, filo conduttore degli interventi l’inclusività e la partecipazione attiva dei ragazzi, veri protagonisti del Salone cui, grazie a NapoliCittàLibro Educational, sono rivolti circa 30 laboratori.

Con il contributo del Cepell – Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura e della Camera di Commercio di Napoli, il sostegno di Intesa Sanpaolo, il patrocino di Rai Campania e Comune di Napoli e la media partnership di Rai, la IV edizione del Salone, intitolata “Tempeste”, è dedicata a Piero Angela, ricordato, in particolare, con proiezioni di interviste e documentari in collaborazione con RAI Teche.

IV edizione di NapoliCittàLibro

Organizzato dall’associazione Liber@Arte, il salone viene presentato da Rosario Bianco, vicepresidente dell’associazione come “un salone autarchico, che nasce dal sacrificio di due persone” e che ha alle spalle mesi di lavoro per la realizzazione di “un sogno”, come lo definisce con orgoglio Alessandro Polidoro, presidente di Liber@Arte. Attorno al sogno una rete di relazioni che sottolinea il potere delle idee e della voglia di fare.

Menzione doverosa, a tal proposito, ai contenuti realizzati dall’apposito comitato scientifico, composto da Vincenza Alfano, Ileana Bonadies, Beatrice Gigli e Guido Trombetti.

IV edizione di NapoliCittàLibro

Presentati gli incontri da non perdere e gli autori più attesi, Luca Trapanese, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, tiene a precisare che

“Questo Salone non ha nulla da invidiare agli altri Saloni di Italia che hanno la fortuna di avere più fondi, ma può anche vantare anche libertà e inclusività”,

temi cui egli stesso è fiero di poter contribuire, in particolar modo con la presentazione, nella stessa giornata del 13 Aprile, del suo libro “Le nostre imperfezioni” (Salani 2021).

Tra gli eventi più interessanti della prima giornata di Salone si segnala senz’altro la presentazione del progetto “Leggiamoci.it: una piattaforma di social reading?” a cura del Centro per il libro e la lettura e della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci. Maria Vittoria Alfieri, esperta di digital education, ha illustrato il progetto a partire dal funzionamento dell’app My Social Reading fino ai risultati in termini di didattica e possibile coinvolgimento della platea studentesca. Pensata come una piattaforma che imita i social contemporanei con il proposito di “Leggere per commentare” essa può trasformarsi in un’occasione di promozione della lettura fuori dagli schemi imposti, ad esempio, dalle antologie didattica. Ad affiancare Maria Vittoria Alfieri nella presentazione la docente Bianca Iaccarino che ha utilizzato in prima persona l’applicazione, riscontrandone le enormi potenzialità.

Altrettanto interessate la presentazione del progetto “Osservatorio sul romanzo contemporaneo” a cura dell’Università di Napoli Federico II. Illustrato dai docenti Francesco De Cristofaro e Elisabetta Abignente, il progetto, pensato come laboratorio universitario, si propone di schedare i romanzi contemporanei degli ultimi ventitrè anni, senza limiti geografici, ma circoscrivendo i generi con il fine di comprendere in che modo ci si rapporta oggi al romanzo contemporaneo. Si evidenziano, così, tutta una serie di questioni: sociologiche, metodologiche, ma anche di definizione dei corpora e analisi di mercato.

Infine, di grande spunto per riflessioni sul tema dell’evoluzione del linguaggio l’incontro “Linguaggi. Le tempeste in Rete: nuove forme di lettura/scrittura a cura di Centro per il libro e la lettura”. Dalle citazioni di Manzoni, Dante, Platone, Francesca Guercio e Alessandro Polidoro hanno fornito non poche opportunità di riflessione su una fase della lingua, e dunque della scrittura e della lettura, in cui la rete svolge un ruolo cruciale. “In rete ci sono più vuoti che punti di contatto”, ha sottolineato Alessandro Polidoro, ma per Francesca Guercio è innegabile che attualmente si è in una fase di grande osservazione, nonché di passaggio da un tipo di linguaggio a quelli digitali futuri.

14 Aprile – 2ª giornata della IV edizione di NapoliCittàLibro

Con grande affluenza, soprattutto da parte delle scuole, il secondo giorno di Salone mantiene alte le aspettative promesse.

In apertura, l’incontro “La Tempesta One Health”, organizzato dall’Università degli Studi di Napoli Federico II. Moderato da Federico Infascelli, che ha avuto l’idea e il merito di aver riunito personalità di differenti ambiti, dall’accademico all’economico aziendale, per offrire diversi punti di vista su un tema sempre più attuale come quello del sistema One Health.

NapoliCittàLibro IV edizione seconda giornata

A partire dalla presentazione del volume “Il profitto e la cura” di Cinzia Scaffidi, la riflessione ha poi coinvolto la Professoressa Adele Caldarelli del Dipartimento di Economia e Management, il Professore Ottavio Iommelli e il Professore Gionata De Vico.

Punto di partenza il presupposto che “buone idee, in termini di ecologia e sostenibilità, si sono sempre avute, ma ciò che è mancata è stata la corretta utilizzazione delle stesse. Libro di denuncia, quello di Scaffidi, che mostra infatti come da secoli si parli sempre delle stesse problematiche. Ciò che emerge dal contributo della Prof.ssa Caldarelli è che è vero che le aziende si sono sempre occupate del profitto, ma negli ultimi tempi si è prestata attenzione anche alla creazione del valore con contributi alla sostenibilità, strumenti per le aziende sanitarie in particolare per razionalizzare le spese. Medico e professore.

Insomma, un incontro che è prestato bene alla presentazione del Master One Healt promosso dalla stessa Università degli Studi di Napoli e che al contempo sottolinea l’importanza del dialogo tra le università nel complesso tema del One Healt.

NapoliCittàLibro IV edizione seconda giornata

Particolarmente interessanti, tra gli appuntamenti del giorno, i contributi offerti dal Cepell — Centro per il libro e la lettura che, durante il corso della giornata, ha tenuto incontri legati per lo più al mondo dei bambini e dei ragazzi.

Nell’ambito dell’appuntamento “Come orientarsi nell’editoria per bambini e ragazzi: dalle guide bibliografiche alle risorse online”, Amalia Maria Amendola ha illustrato le guide bibliografiche curate dal Cepell in collaborazione con l’associazione Carta Straccia di Roma. Divise per fasce d’età, corredate di consigli per affrontare la lettura in famiglia, ogni volume suggerisce circa 100 titoli con criteri di qualità per promuovere la lettura di libri non tematici, ma polisemantici. Ad affiancare Amalia Maria Amendola c’è Maria Pia Cacace, bibliotecaria, rappresentante di AIB Campania che, attraverso un approccio diretto verso i ragazzi presenti in sala, ha sottolineato quanto le guide del Cepell siano un passo fondamentale nella catalogazione bibliotecaria, soprattutto per orientarsi nelle risorse open access. A seguire la presentazione di strumenti bibliografici concreti, come la guida “Nati per leggere” e le bibliografie fornite da mammalingua e hamelin. Infine degna conclusione quella offerta da Rosario Esposito La Rossa, tra i fondatori de “La scugnizzeria”, associazione che ama definirsi anche “piazza di spaccio dei libri”, che ha dimostrato come per avvicinare i ragazzi alla lettura sia necessario conoscere e analizzare i backgrounds individuali, soprattutto in un contesto napoletano in cui molto spesso gli “Utenti che arrivano in associazione sono per lo più mamme che chiedono per i propri figli libri con copertine belle per esporli per bellezza”. Insomma, un incontro di grande utilità per ragazzi, ma anche e soprattutto per docenti, educatori e famiglie.

Sempre a cura del Cepell e con un riscontro più che positivo in termini di partecipazione e coinvolgimento del pubblico l’appuntamento intitolato “Pensieri. Le tempeste della mente: Philosophy for Children e lettura: un percorso virtuoso”.

Con la moderazione di Luciano Landa, responsabile scuola CELL, i presenti hanno potuto conoscere gli elementi fondanti della Philosophy for children, grazie al prezioso contributo di Antonio Cosentino, pionere della Philosophy for Children in Italia.

Messi in rilievo sono stati per lo più gli aspetti legati alla lettura e alla scrittura. Come ha sottolineato l’assessore Maura Striano: “Della Philosphy di solito si valorizza la parte di ricerca o dialogica”. Invece, il Cepell ha il merito di dare attenzione agli aspetti della scrittura e della lettura. Attraverso la lettura condivisa di brani letti da voci differenti si crea una vera e propria comunità. Significativo il confronto antitetico proposto da Antonio Cosentino: a partire dal metodo della lettura condivisa e della presenza di un “facilitatore” che fa domande e stimola i bambini, l’immagine di sacerdote che conosce un testo e lo spiega, mostrando i significati del testo che gli altri ascoltano così com’è. In auesto senso la Philosophy for Children mostra la sua natura di “formula di coproduzione tra lettore e autore”. Preziosa, in tal senso, la conclusione fornita dal maestro Salvatore Conforti per aver fornito alla platea un’esperienza diretta di uso del metodo che permette di avere a che fare con testi capaci di “animarsi”.

Non sono mancate, nel corso della giornata, anche le presentazioni di autori noti, come nel caso di Carola Carulli e del suo romanzo “Tutto il bene, tutto il male” (Salani, 2021). Significativa la presenza di un simile testo nel programma del salone dedicato alle “tempeste”. Si tratta, in questo caso, di una vera e propria tempesta privata che, toccando le corde delle emozioni legate a temi sempre più attuali come la maternità che non “passa soltanto attraverso un utero” o la fragilità maschile, la ricerca della felicità che richiede coraggio, ha coinvolto e tenuto incollata la platea alle parole dell’autrice e dei moderatori Vincenza Alfano ed Emanuele Bosso.

15 Aprile – 3ª giornata della IV edizione di NapoliCittàLibro

Giornata piena di presentazioni e appuntamenti anche quella del 15 Aprile alla Stazione Marittima.

Si inizia con il noto nome di Igiaba Scego e il suo ultimo romanzo “Cassandra a Mogadiscio”, candidato al Premio Strega 2023. Parole chiave dello scambio tra Igiaba, Ileana Bonadies e Donatella Trotta, ma anche del romanzo stesso che ne è attraversato “Radici” e “Memoria”. Attingendo a una memoria costruita in forma orale, Igiaba ha in primo luogo sottolineato l’importanza di volersi legare alla classicità sul tema della guerra che è già stata raccontata. È così che si spiega l’associazione con la profetica Cassandra del mito Classico. Con estrema scioltezza e quasi come se parlasse a cuore aperto, l’autrice ha raccontato come il suo sia non solo un libro sulla sua “famiglia diasporica” somala rivolto a un Occidente che fa fatica a comprendere la diaspora stessa, ma anche una riflessione sulla lingua, sull’italiano e sul rapporto con il somalo.

Foto dall’Ufficio Stampa NapoliCittàLibro

“Ogni libro scritto da neri è un puzzle per dire all’Italia che anche noi ne facciamo parte“, tiene a precisare Scego, rivendicando una posizione nella letteratura che spesso non viene riconosciuta come tale, ma soltanto come “testimonianza”.

Pluralità. Somalia. Roma. Italiano. Anni ‘90. Queste le altre parole chiave che hanno fatto da filo conduttore dell’incontro, con qualche digressione autobiografica di notevole interesse e un approfondimento sulla figura della madre dell’autrice che, a ben vedere, nel libro incarna proprio quella memoria storica che il popolo somalo non possiede. In chiusura della presentazione i saluti dell’organizzatore del Salone Alessandro Polidoro, che ha sottolineato il significato della presenza di un nome e di un testo come quello di Igiaba Scego nel contesto del Salone.

Anche in questo caso, il tema delle “Tempeste” è stato centrato in pieno e merito è anche di Ileana Bonadies che ha fortemente richiesto la partecipazione dell’autrice. L’invito e la promessa di Alessandro Polidoro è di coinvolgere Igiaba Scego anche per future iniziative locali.

NapoliCittàLibro IV Edizione 3° giornata

Si prosegue con gli incontri promossi in collaborazione con il CIDI di Napoli che ha creato un percorso di formazione per insegnanti attraverso quattro incontri incentrati per lo più su alcuni elementi narrativi. Primo e significativo contributo quello di Marcello Fois, autore de “La mia babele” (Solferino 2022), un autobiografia letteraria che intende “raccontare come attraverso l’istruzione si può ottenere la cittadinanza”. Dinanzi a una platea piuttosto eterogenea, composta tanto da docenti quanto da ragazzi, Marcello Fois e Vincenza Alfano in dialogo con lui ha offerto non pochi spunti di riflessione sulla scuola attuale, evidenziandone le differenze con quella di generazioni precedenti.

NapoliCittàLibro IV Edizione 3° giornata

Posizioni forti quelle di Fois che “denuncia” come oggi parole quali “fatica”, “malattia” e “vecchiaia” a scuola siano diventati un tabù. Ancora, mette in guardia da luoghi comuni pericolosi che hanno a che fare con l’originalità e l’ispirazione. Infine, a conclusione di una discussione capace di toccare aspetti diversi della formazione scolastica, anche qualche riflessione sull’editoria contemporanea. L’idea di Fois, a proposito, è che si stia ormai producendo per spettatori, più che per lettori, in maniera non dissimile a come la tv ci costringe a diventare osservatori passivi. L’invito finale è, dunque, quello di riuscire a cogliere e apprezzare sempre la libertà della lettura che, a differenza dell’immagine, rende il lettore unico regista di ciò che legge.

Secondo appuntamento per il percorso di formazione, incentrato per lo più sull’elemento narrativo del personaggio, con la presentazione di “Perché ti ho perduto” (Perrone Editore, 2023) di Vincenza Alfano in dialogo con Antonella Ossorio, Gabriella Vitiello e Francesca Ghidini. Il “personaggio” diviene un focus importante dal momento che “Perché ti ho perduto” si presenta come un romanzo su Alda Merini che cerca di sfuggire alla monumentalizzazione. Interessante, dunque, comprendere il lavoro effettuato dall’autrice per conciliare un personaggio già noto e contemporaneo e la ricreazione del personaggio stesso attraverso l’espediente della creazione del personaggio inventato di Celeste, amica e dirimpettaia della poetessa. È stato il suo personaggio, infatti, ad aver concesso all’autrice uno spazio di libertà.

NapoliCittàLibro IV Edizione 3° giornata

Per la prima volta il Premio Calvino giunge a Napoli. Con Mario Marchetti e Chiara D’ippolito spazio agli esordiente Marianna Crasto, autrice di “Il senso della fine” (effequ) e al secondo romanzo del vincitore della trendaduesima edizione del premio, Gennaro Serio e al suo “Ludmilla e il corvo” (L’orma editore), che nella giornata di domani avrà uno spazio nel programma interamente dedicato. Il pretesto della presentazione di due libri piuttosto diversi si rivela in realtà punto di partenza per un confronto a più voci su alcuni temi fondanti della letteratura, come il rapporto tra finzione e realtà, e il confronto con temi dell’odierna letteratura divenuti “mainstream”.

Per finire in bellezza con un altro appuntamento degno di attenzione la presentazione della nuova collana di Polidoro Editore a cura di Orazio Labbate. Intitolata “Interzona” con esplicito riferimento al luogo-non luogo di Burroughs, la collana accoglie voci differenti del panorama letterario italiano contemporaneo. In rappresentanza in sala Franca Cavagnoli, il cui “Nel rumore del fiume” ha inaugurato la collana e Michele Neri con “Come un mattino texano”. Se è vero che la collana intende mettere in evidenza la voce e rispettare la libertà dell’autore di scegliere la struttura che ritiene più adatta alla propria opera, i due testi rappresentano al meglio l’obiettivo. Due generi completamente opposti: da un lato l’incapacità di superare un lutto che si serve della deframmentazione narrativa, dall’altro un’ ascesa all’immortalità che comporta l’oblio e, con esso, la creazione di una nuova lingua, definita, appunto “dell’oblio”.

NapoliCittàLibro IV Edizione 3° giornata

16 Aprile – 4ª giornata della IV edizione di NapoliCittàLibro

Tra gli appuntamenti più significativi dell’ultimo giorno di Napoli Città Libro, che ha registrato maggior affluenza rispetto ai giorni precedenti, tre incontri “made in Campania”.

NapoliCittàLibro IV Edizione 4° giornata

A partire dalla presentazione del candidato al Premio Strega 2023 “Una minima infelicità” di Carmen Verde, autrice campana, in dialogo con Mirella Armiero.

Un microcosmo familiare, una ragazzina soggiogata dalla presenza della madre. Aggettivazione e descrizioni che, come sottolinea Mirella Armiero, rendono ogni moto emotivo della protagonista. Un libro breve con pagine altrettanto brevi, ma intense. È così che può essere descritto il romanzo d’esordio di Carmen Verde. Ma non solo. Suscita interesse e curiosità anche il dettaglio di un’altezza mancante della protagonista che diviene metafora della distanza tra una madre e una figlia. Di non minore interesse la sperimentazione linguistica di un testo che, nei suoi anni d’ambientazione, potrebbe essere tradizionale ma che è anche contemporaneo. A proposito della scrittura femminile, infine, di cui tanto si sente parlare nella letteratura contemporanea quasi come di un genere a sé, la posizione della scrittrice è netta:

“In un mondo che è fluido non capisco più che senso ha etichettare il genere nella letteratura. In cosa sono più o meno femminile?”

NapoliCittàLibro IV Edizione 4° giornataAltra etichettatura su cui le due si sono confrontate è quella che si accompagna a ogni scrittore partenopeo. Emblematico il dubbio finale sorto dal confronto: l’aggettivo che si accompagna soltanto agli scrittori provenienti dalla città di Napoli è un peso o un vanto? Spazio, infine, alle accurate e interessanti riflessioni dei lettori con cui Carmen Verde si è confrontata.

L’evento più atteso di tutto il Salone, per cui i corridoi della Stazione Marittima si sono riempiti di file di ragazze e ragazzi è quello che ha visti protagonisti lo scrittore Michele Zatta e l’attore interprete di Ciro Ricci in Mare Fuori: Giacomo Giorgio. Accolto da uno scroscio di applausi, l’attore ha letto alcuni brani del libro di Michele Zatta, la cui lettura, confessa, ha apprezzato per tanti motivi.

Presentato da Maria Pia Ammirati nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2023, “Forse un altro” (Arkadia editore) è un libro ibrido. A metà tra un romanzo e una sceneggiatura, l’autore rivela come in un primo momento esso non riuscisse a trovare un posto nel panorama editoriale proprio per la sua natura “Inclassificabile”, tant’è che avverte che “Chi si aspetta una lettura classica, resterà deluso”. Non potrebbe essere diversamente con una scrittura che si presenta come fuori dagli schemi e un’esplicita ispirazione a Woody Allen per riflettere sul senso della vita. Un testo autoironico, che “vuole far ridere e riflettere”, le cui caratteristiche e punti di forza sono stati messi in evidenza in maniera accurata da Mirella Armiero.

In conclusione, dopo i saluti e i ringraziamenti di Alessandro Polidoro che si è detto grato dell’amicizia dell’attore e dello scrittore, ampio spazio alle domande dei lettori e dei fan dell’attore presenti in sala e a una parentesi sull’enorme e meritato successo della serie televisiva Mare Fuori. Ma perché tutto questo successo di Napoli in generale?”, chiede Mirella Armiero, ma Michele Zatta non ha dubbi:

“Napoli è un concentrato di talenti incredibile e quando si fa una storia per giovani con giovani e con tematiche per giovani perché non si dovrebbe avere successo? Le sceneggiature e il talento degli attori hanno fatto il resto”.

Foto dall’Ufficio Stampa NapoliCittàLibro

NapoliCittàLibro IV Edizione 4° giornata

Ancora una protagonista campana al suo esordio nella narrativa particolarmente attesa al Salone Monica Acito con il suo “Uvaspina” (Bompiani), romanzo super chiacchierato da prima dell’uscita ufficiale. Un incontro, quello moderato da Antonio Pascale che ha permesso non solo di conoscere chi è Uvaspina e gli altri personaggi del romanzo, ma anche la sua genesi, con particolare attenzione all’elemento linguistico. Significativa la differenza messa in evidenza rispetto ad altri romanzi ambientati a Napoli.

NapoliCittàLibro IV Edizione 4° giornata

A tal proposito la stessa autrice ha ribadito: “Non è una lingua costruita, ma negli anni si è stratificata, perché è a volte è volgare, altre volte rarefatta”, ma ci tiene anche a menzionare le sue influenze letterarie, a partire dalla sua passione fin da bambina per Giambattista Basile e il suo “Lo cunto de li cunti”. Quello presente in Uvaspina è quindi un vero e proprio “Clima linguistico che va dal dialetto al regionale all’italiano standard”. A chi in sala le chiede se ha avuto un rapporto diretto con la zona bassa di Napoli che viene rappresentata nel romanzo, Monica Acito risponde con estrema schiettezza che, avendo vissuto tra Forcella, San Biagio dei Librai e Mezzocannone ha fatto del vero e proprio “turismo sociale”, venendo a contatto con i “tipi più pittoreschi dell’umanità” e traendo meraviglia da una cultura percepita come educazione stradale, perché a Napoli la cultura alita dal basso.

Infine, l’annuncio dell’acquisto avvenuto nei giorni scorsi dei diritti cinematografici del libro.

“Una giornata straordinaria, fatta di incontri straordinari”,

ha definito così l’ultima giornata di Salone Alessandro Polidoro e, in effetti, l’impressione è che, con questo Salone, Napoli abbia davvero vissuto qualcosa di straordinario in quattro giorni di incontri, chiacchiere, letteratura, proposte editoriali e scambi culturali e umani.

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