La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 – 1915, mostra diffusa a cura di Roberto Martorelli e Isabella Stancari

21 marzo – 30 giugno 2024

Bologna
Collezioni Comunali d’Arte | Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini | Strada Maggiore 44
Museo civico del Risorgimento | Piazza Giosue Carducci 5

 La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 - 1915, la mostra diffusa Alfredo Savini (Bologna, 1868 - Verona 1924), Auxilium ex alto, 1896, olio su telaBologna, Collezioni Comunali d’Arte (deposito MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna)
Alfredo Savini (Bologna, 1868 – Verona 1924), Auxilium ex alto, 1896, olio su tela. Bologna, Collezioni Comunali d’Arte (deposito MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna)

Bologna, 18 marzo 2024 – Anticipata da un ricco palinsesto di attività che ha preso avvio nel dicembre scorso, la primavera della stagione espositiva a Bologna apre al pubblico dal 21 marzo al 30 giugno 2024 con l’ampia rassegna espositiva diffusa La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 – 1915 dedicata alla pittura felsinea dall’età napoleonica all’inizio della Grande Guerra, ideata e coordinata dal Settore Musei Civici Bologna attraverso il Museo civico del Risorgimento, a cura di Roberto Martorelli e Isabella Stancari.

Per ampiezza del percorso delineato, numero delle opere esposte e varietà di soggetti e luoghi coinvolti, si tratta della più ampia ricognizione monografica mai organizzata per presentare le origini e le evoluzioni della modernità artistica in ambito bolognese, e in particolare della pro
duzione pittorica la cui presenza è dominante nella cultura figurativa del “lungo Ottocento”.

Sono oltre 500 le opere, di cui circa un centinaio mai esposto prima proveniente dai depositi di istituzioni museali pubbliche e da collezioni private, di 80 artisti appartenenti a generazioni differenti, a essere visibili in 18 sedi (5 musei, 5 gallerie antiquarie, 3 fondazioni, 2 edifici di culto, un palazzo comunale, un teatro storico e un’associazione culturale) situati tra BolognaCrespellano e San Giovanni in Persicetoche spaziano tra tecniche (dal disegno al dipinto su tela e tavola, all’acquerello su carta), contesti di realizzazione (dalle grandi decorazioni pubbliche alle opere da salotto, alle riviste) e generi rappresentati (paesaggi, ritratti, soggetti storici, pale d’altare, vedute urbane).

La prima 
inaugurazione si svolge martedì 19 marzo 2024 alle ore 20.30 al Museo civico del Risorgimento, con la partecipazione di rievocatori in costume storico di 8cento APS che animano quadri viventi ispirati alle opere esposte nella sezione che dà il titolo all’intera rassegna, La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 – 1915. Per offrire un’immersione ancora più suggestiva nelle atmosfere della vita ottocentesca sono aperti in via straordinaria, dalle ore 20.00 alle 23.00 con ingresso gratuito, sia il museo sia, grazie alla collaborazione di Biblioteche di Bologna, Casa Carduccila residenza con gli arredi e le suppellettili originali dove il poeta Giosue Carducci ha abitato dal 1890 fino alla morte nel 1907, situata al secondo piano dello stesso edificio storico situato nella piazza a lui intitolata.

Partendo dallo spoglio d
ella pregevole collezione dei tre album fotografici che documentano la produzione artistica e architettonica a Bologna nella seconda metà del XIX secolo, raccolta da Raffaele Belluzzi (1839-1903) e da lui donata al Museo civico del Risorgimento di Bologna di cui fu primo direttore, l’iniziativa si prefigge l’ambizioso obiettivo di proporre con nuovo slancio interpretativo una visione complessiva su questa fervida stagione culturale rinnovatrice della città attraverso gli studi più aggiornati, le scoperte recenti e le ricostruzioni biografiche acquisite negli ultimi anni.

Numerosi soggetti pubblici e privati concorrono ad arricchire 
un’iniziativa corale fondato su una co-progettazione culturale durata oltre due anni, con l’obiettivo di restituire a questo patrimonio artistico una rinnovata visibilità per farne riscoprire a un pubblico di non soli specialisti l’altissimo valore non ancora adeguatamente conosciuto e riconosciuto.
Collaborano: Comune di San Giovanni in Persiceto, Confcommercio Ascom Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna con Genus Bononiae.
Partecipano: 8cento APS, Accademia di Belle Arti di Bologna, Antichità Barberia, Archivio Fabio Fabbi, Confguide Bologna, Associazione Amici della Certosa di Bologna, Associazione Bologna per le Arti, Associazione per le arti “Francesco Francia”, Bologna Servizi Cimiteriali, Centro Sociale Casa Gialla, Comitato per Bologna Storica e Artistica, Comune di San Lazzaro di Savena, Federagit Guide turistiche, Fondantico, Fondazione Collegio Artistico Venturoli, Fondazione Gualandi a favore dei sordi, Galleria Artifigurative, Galleria de’ Fusari, Galleria del Caminetto, La Quadreria di ASP Città di Bologna, Le Guide d’Arte, MetROzero di Associazioni Jaya e Samà APS, Mirarte Bologna, Museo Ottocento Bologna, Pinacoteca Nazionale di Bologna.

Per queste sue peculiarità, il progetto si configura come opportunità rara per vedere rappresentato l’inquieto alternarsi di nuovi stili e ricerche – dal Neoclassicismo accademico al movimento romantico, passando per le tendenze naturalistiche del
 Purismo e del Realismo, l’Eclettismo storicista fino alle sperimentazioni dei Simbolisti e dei Divisionisti – nel periodo storico in cui, dopo la fine del dominio pontificio e l’adesione al Regno d’Italia, Bologna è attraversata da profondi mutamenti politici, sociali e culturali che conducono la città alle soglie dell’epoca contemporanea.

La città felsinea è geograficamente destinata a essere il crocevia d’Italia, luogo d’incontro e confronto della cultura e dell’economia. Questo ruolo viene in parte perdendosi negli anni centrali del Risorgimento, ma con l’Unificazione Bologna può tornare a diventare uno dei centri vitali nazionali. Un’occasione importante per accreditare questo ruolo è certamente l’Esposizione Emiliana del 1888, quando – sotto l’egida di Giosue Carducci – di fatto si candida a capitale culturale della 
Terza Italia. Sede della più antica Università d’Europa, nel corso del “lungo Ottocento” vede un fiorire di nuove istituzioni e circoli artistici che si affiancano all’Accademia Clementina (poi delle Belle Arti), fondata nel 1710. Il Collegio Venturoli inizia l’attività nel 1825 offrendo a studenti in difficoltà economica la possibilità di accedere agli studi, mentre con la nascita della Società Protettrice delle Belle Arti (1853) e in seguito con la società “Francesco Francia” (1894) vengono organizzate mostre-mercato che avvicinano gli artisti a un pubblico borghese. In Accademia, ai Concorsi Curlandesi, riformati nel 1870, si affianca dal 1878 il Premio Baruzzi. Il Comitato per Bologna Storica e Artistica (1899) e il movimento dell’Aemilia Ars, insieme ad altre gilde e cenacoli di minore durata, sono tutte occasioni per sviluppare il gusto contemporaneo. Tutto questo fervore artistico si riflette in un grande numero di giornali e riviste d’arte e nella nascita di una delle più importanti tipografie italiane, la Litografia Chappuis.

L’itinerario espositivo diffuso
 documenta la ricchezza espressiva e la complessità di questi nuovi orizzonti visivi attraverso i lavori degli artisti locali che si sono confrontati con i movimenti italiani e internazionali, partecipando alle Esposizioni Nazionali, a quelle Universali, alle Biennali di Venezia come alle Secessioni romane, ottenendo commissioni all’estero, viaggiando per il mondo. Accanto ai protagonisti di primo piano, più documentati e studiati – Gaetano Gandolfi, Antonio Basoli, Pelagio Palagi, Ottavio Campedelli, Alessandro Guardassoni, Luigi Bertelli, Luigi Busi, Mario De Maria detto “Marius Pictor”, Fabio Fabbi, Luigi Serra, Coriolano Vighi, Augusto Majani detto “Nasica”Carlo Corsi, Athos Casarini, Alfredo Protti – sono rappresentati altri artisti dimenticati o oggi quasi del tutto sconosciuti come Giuseppe Bortignoni junior, Achille Frulli, Dina Pagan de’ Paganis.
Non mancano poi documenti di artisti “forestieri” che hanno influito sulla cultura artistica locale, o che vi hanno soggiornato, o che hanno insegnato nella locale Accademia delle Belle Arti: Antonio Canova, Felice Giani, Antonio Puccinelli, Leonardo Bistolfi, Giovanni Boldini.

Accanto alle iniziative espositive, g
rande attenzione è dedicata alle attività di mediazione culturale per adulti, bambine e bambini, e a momenti di approfondimento specialistico per il pubblico più appassionato. Durante l’intero periodo di apertura della rassegna sono proposte 70 visite guidate, 22 conferenze, 10 laboratori didattici e attività per famiglie, 4 rievocazioni storiche, oltre a 12 altre iniziative tra passeggiate, momenti musicali e l’esposizione Bolognesi all’avanguardia – l’esperienza Liberty di “Modelli d’Arte Decorativa” allestita dal 16 al 30 maggio 2024 presso la Mediateca di San Lazzaro di Savena.

Il calendario completo degli appuntamenti è disponibile sui siti web 
www.museibologna.it/risorgimento e www.storiaememoriadibologna.it/ottocento.

Matteo Lepore, sindaco di Bologna: Siamo felici di promuovere e ospitare a Bologna una mostra così importante, che coinvolgerà anche altre città e realtà private dell’area metropolitana. Questa rassegna diffusa racconta un pezzo della nostra storia, ripercorrendo la vivacità artistica e culturale che ha contraddistinto Bologna nel periodo del lungo Ottocento. Molte delle bellezze che oggi ammiriamo sono diretta eredità di quella stagione e se Bologna è oggi una città con una forte vocazione culturale lo si deve anche ai tanti artisti che hanno segnato quel periodo storico, dando vita a esperienze importanti come, ad esempio, l’Accademia delle Belle Arti, punto di riferimento nazionale e luogo di formazione per tanti artisti non solo della città. Questa mostra rappresenta, quindi, un’occasione unica per scoprire o riscoprire alcuni di questi artisti attraverso le loro opere, alcune delle quali inedite e mai esposte prima”.

Elena Di Gioia
, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana: “Questo progetto di mostra diffusa sulla pittura a Bologna in un Ottocento annunciato dall’arrivo di Napoleone nel 1976 e chiuso con l’inizio della Prima guerra mondiale nel 1914 può essere considerato un modello virtuoso della nostra politica culturale che si propone di costruire un sistema museale che coinvolga in maniera attiva pubblico e privato, città di Bologna e area metropolitana. Progetti come questo hanno bisogno di tempo – due anni – di una curatela e una capacità di coordinamento che recuperi gli studi più recenti sul periodo, che sia credibile nel costruire un mosaico che coinvolge oltre 500 opere, 80 artisti, 18 sedi, amministrazioni comunali, fondazioni, associazioni, gallerie private e collezionisti. Le opere che inanellano il percorso espositivo – arricchito da laboratori didattici, convegni, conferenze, rievocazioni storiche, passeggiate –  non solo si rivolgono ai turisti che visitano il nostro territorio, ma anche a chi risiede a Bologna, allargando all’arte dell’Ottocento la percezione della nostra identità culturale. Oltre al ringraziamento a tutte le persone coinvolte nel progetto mi piace sottolineare il ruolo di promotori e ideatori del Musei Civici che, in questa maniera, esprimono tutto il valore insito nell’aggettivo civici”.

Eva Degl’Innocenti
, direttrice Settore Musei Civici Bologna: “La mostra diffusa La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 – 1915 è un progetto culturale corale e di messa in rete del territorio metropolitano che costituisce un contributo fondamentale per la creazione del sistema museale metropolitano. Grazie a questo ampio percorso monografico mai organizzato prima sulle origini e sulle evoluzioni della modernità artistica in ambito bolognese, pubblico e privato si sono uniti in una co-progettazione culturale durata oltre due anni, con l’obiettivo di restituire e condividere questo patrimonio storico-artistico con le comunità e tutte le varie tipologie di pubblico”.

Lorenzo Pellegatti
, sindaco di San Giovanni in Persiceto: “In occasione di questa importante mostra diffusa sulla pittura dell’Ottocento anche il nostro Comune ha l’opportunità di esporre il proprio patrimonio artistico pittorico e di far conoscere le proprie vestigia ottocentesche. Il Teatro storico comunale, la Chiesa Collegiata di San Giovanni Battista, l’adiacente Museo d’Arte Sacra, il Coro della Chiesa della Cintura saranno aperti al pubblico: in questi suggestivi luoghi d’arte si potranno ammirare opere di pregio tra cui ritratti, paesaggi, soggetti religiosi e storici. Dipinti poco noti agli studiosi e a volte anche agli stessi cittadini persicetani ma che sapranno sicuramente far rivivere lo spirito del tempo. Oltre alla mostra Persiceto, ospiterà visite guidate con passeggiate attraverso portici, edicole e pilastrini che sprigionano ancora tutto il fascino di un tempo. Si andrà alla scoperta di personaggi dell’800 all’interno del bel cimitero storico monumentale o là dove sorgevano le osterie del malaffare. Si seguiranno le tracce degli artisti locali o di quelli stranieri che soggiornavano nelle nostre campagne, si ascolteranno le musiche di moda all’epoca e ci si immergerà in vere e proprie rievocazioni storiche in costume, fra cortei e balli ottocenteschi. Vi aspettiamo quindi a Persiceto, alla scoperta del nostro ‘800”.

Giancarlo Tonelli
, direttore generale Confcommercio Ascom Bologna: “Confcommercio Ascom Bologna sostiene, con piacere, la promozione di questo importante progetto artistico “itinerante” che vede, insieme, la partecipazione di realtà e istituzioni di tutto il nostro territorio. Questa mostra diffusa che prevede visite guidate, incontri, convegni, a Bologna e nell’area metropolitana della città, è un importante catalizzatore di interesse turistico e culturale per pubblico ampio e differenziato che potrà ammirare la pittura a Bologna nell’800. È un itinerario artistico composto da preziose opere che può essere visitato e ammirato attraverso le numerose esposizioni che raccontano e testimoniano l’ottocento a Bologna in molti dei suoi straordinari aspetti. La pittura a Bologna nel lungo Ottocento 1796 – 1915 è un progetto rilevante che valorizzerà le proposte turistiche di Bologna, fin dalla sua inaugurazione. Buon lavoro a tutti!”.

Patrizia Pasini
, presidente Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna: “La Fondazione Carisbo è lieta di partecipare all’iniziativa diffusa La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 – 1915, promossa dal Comune di Bologna, che vede molti attori uniti in un progetto condiviso legato alla cultura. A Palazzo Fava, in collaborazione con Genus Bononiae, la Fondazione espone al pubblico oltre cento opere delle proprie collezioni distribuite in quell’arco cronologico che, dall’ingresso in Bologna delle truppe napoleoniche, conduce allo scoppio della Grande Guerra. La mostra Da Felice Giani a Luigi Serra. L’Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Carisbo rappresenta, inoltre, la naturale prosecuzione delle precedenti esposizioni dedicate al Seicento e al Settecento bolognese, frutto delle acquisizioni effettuate in passato dalla Cassa di Risparmio in Bologna, delle donazioni di privati cittadini che si sono aggiunte e delle più recenti acquisizioni effettuate dalla Fondazione stessa”.

Roberto Martorelli
, referente valorizzazione Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna per il Museo civico del Risorgimento e co-curatore del progetto diffuso: Da molto tempo la città di Bologna non dedica un’esposizione al suo Ottocento che sia occasione di mostrare tante belle opere inedite (quando capolavori), frutto delle straordinarie scoperte degli ultimi anni. Un progetto che ha trovato l’adesione degli istituti e delle associazioni che conservano e studiano questo periodo fondamentale per comprendere il nostro presente. Senza contare il contributo degli antiquari, che in prima persona sono anche amanti e collezionisti degli artisti del nostro XIX secolo. I grandi numeri di questa mostra diffusa non sono quelli pur notevoli – se non inediti – delle sedi espositive o delle opere esposte, ma delle persone coinvolte: studiosi, antiquari, ricercatrici, appassionati, collezionisti. Bologna è una città di provincia, ma non provinciale, neanche nel lungo Ottocento: secolo lungo che ha visto come suoi protagonisti i due premi Nobel della città, Giosue Carducci e Guglielmo Marconi, che ha modellato pittori di rilevanza internazionale quali Pelagio Palagi, Antonio Basoli, Mario De Maria e Carlo Corsi”.

Isabella Stancari
, studiosa e co-curatrice del progetto diffuso: “La mia avventura con la pittura bolognese dell’Ottocento è cominciata studiando la collezione fotografica che Raffaele Belluzzi, primo direttore del Museo del Risorgimento di Bologna, raccolse pazientemente in vita e lasciò al suo museo in eredità; parte di essa è dedicata proprio alla pittura a Bologna nella seconda metà del secolo. Grazie alla fiducia che il direttore del museo Otello Sangiorgi, Mirtide Gavelli e Roberto Martorelli hanno avuto in me e nel mio lavoro ne è risultata la pubblicazione di un numero monografico del Bollettino del Museo del Risorgimento (LXII-LV, 2018-20). Successivamente si è presentata come naturale conseguenza delle scoperte fatte il dare conto alla cittadinanza di quanto riemerso e di mostrare per la prima volta tante opere mai viste, o mai studiate, e di rivedere quelle che in genere non sono esposte, rivelando al pubblico un quadro ricco e vivace del panorama artistico bolognese dell’Ottocento”.

 

LE SEDI ESPOSITIVE (in ordine alfabetico)

Antichità Barberia | Via Barberia 8/a, Bologna
Chiesa Collegiata di San Giovanni Battista | Piazza del Popolo 22, San Giovanni in Persiceto (BO)
Chiesa della Madonna della Cintura | Piazzetta Guazzatoio 5, San Giovanni in Persiceto (BO)
Collezioni Comunali d’Arte | Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6, Bologna
Comitato per Bologna Storica e Artistica | Strada Maggiore 71, Bologna
Fondazione Collegio Artistico Venturoli | Via Centotrecento 4, Bologna
Fondazione Gualandi a favore dei sordi | Via Nosadella 49, Bologna
Galleria Artifigurative | Via Provinciale 27, Crespellano (Valsamoggia)
Galleria de’ Fusari | Via de’ Fusari 7/A, Bologna
Galleria del Caminetto | Galleria Falcone e Borsellino 4/D, Bologna
Galleria Fondantico | Via de’ Pepoli 6/E, Bologna
Museo civico del Risorgimento | Piazza Giosue Carducci 5, Bologna
Museo d’Arte Sacra | Piazza del Popolo 22, San Giovanni in Persiceto (BO)
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini | Strada Maggiore 44, Bologna
Museo Ottocento Bologna | Piazza San Michele 4/C, Bologna
Palazzo d’Accursio, Sala del Consiglio Comunale | Piazza Maggiore 6, Bologna
Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni | Via Alessandro Manzoni 2, Bologna
Teatro Comunale | Corso Italia 72, San Giovanni in Persiceto (BO)

Per consentire la più ampia fruizione del progetto espositivo diffuso, presentando il biglietto di ingresso a una delle sedi è previsto l’accesso a tariffa ridotta nelle altre sedi coinvolte entro la data di conclusione della mostra.
Collezioni Comunali d’Arte (intero € 6 | ridotto € 4)
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini (gratuito)
Museo civico del Risorgimento (intero € 5 | ridotto € 3)
Fondazione Collegio Artistico Venturoli (intero € 5 | ridotto € 3)
Museo Ottocento Bologna (intero € 12 | ridotto € 10)
Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni (intero € 5 | ridotto € 3)
Musei e Teatro Comunale di San Giovanni in Persiceto (intero € 5 | ridotto € 3).

LE MOSTRE NEI MUSEI CIVICI DI BOLOGNA

Tre sono le sedi espositive del Settore Musei Civici Bologna coinvolte nel percorso di visita, dove è possibile ammirare il meglio della pittura locale: Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini e Museo civico del Risorgimento.

Figure e paesaggi dell’Ottocento alle Collezioni Comunali d’Arte
A cura di Isabella Stancari
21 marzo – 30 giugno 2024
Collezioni Comunali d’Arte | Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6, Bologna
Mostra promossa da Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica

Alle 
Collezioni Comunali d’Arte, nella sezione intitolata Figure e paesaggi dell’Ottocento alle Collezioni Comunali d’Arte, a cura di Isabella Stancari, sono esposti 23 dipinti rivolti a due tematiche principali.
La prima è dedicata all’Accademia delle Belle Arti, luogo di formazione di quasi tutti gli artisti locali e promotore di due concorsi artistici nazionali, il Curlandese e il Baruzzi. Il Premio Curlandese fu Istituito nel 1785 per volontà del duca di Curlandia (regione situata nella parte meridionale dell’attuale Lettonia), mentre i Concorsi Curlandesi (piccolo e grande premio) vennero assegnati dal Senato di Bologna su giudizio di una commissione nominata dall’Accademia, dal 1777 al 1870 e, in seguito, dalla Municipalità fino al 1936. Nel 1878 lo scultore Cincinnato Baruzzi volle che dopo la sua morte venisse istituito un premio nazionale a suo nome. Ogni anno, in alternanza, un pittore, uno scultore e un musicista venivano premiati per un’opera di cui avevano presentato il bozzetto. Il vincitore poteva realizzarlo in grande, o tradurlo in marmo, o metterla in scena al Teatro Comunale di Bologna. Del Premio Curlandese sono esposte le tele Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria (1875) di Raffaele Faccioli e Giovane signora – Mughetto (1905) di Giuseppe Brugo mentre del Premio Baruzzi sono presentati i due grandi dipinti Senza lavoro e senza pane – Disoccupati (1895) di Augusto Majani “Nasica” e Idillio fugace (1899) di Gian Emanuele Covelli detto Gaele. A corredo della narrazione sono presenti inoltre opere che proposte nell’annuale esposizione che si teneva presso l’Accademia, tra cui l’inedita versione della Linda di Chamounix (1857-1861) di Giulio Cesare Ferrari.
La seconda tematica affronta il paesaggio, con numerose opere inedite: ai noti soggetti eseguiti da Luigi Bertelli delle collezioni storiche del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna sono affiancati straordinari paesaggi. In prestito dalla Galleria de’ Fusari sono visibili la Veduta di Castel Gandolfo (1810-1815) di Giovan Battista Bassi e un Paesaggio (1840-1850) di Ottavio Campedelli. Grazie a due collezionisti, altrettante opere dialogano inoltre con tele di proprietà pubblica. Uno splendido Paesaggio innevato con alberi di Alessandro Guardassoni è collocato accanto al suo Autoritratto (1870 ca.) della Fondazione Gualandi a favore dei sordi, dove l’artista si ritrae dipingendo proprio la tela qui esposta al pubblico. Il Ritratto di Petronio Montanari (1815 ca.) di Pelagio Palagi nella versione mai terminata delle Collezioni Comunali d’Arte è affiancato dalla versione completata e donata al committente, ora in collezione privata. Oltre alle opere in mostra si possono ammirare nel percorso museale i due ampi saloni dedicati in permanenza allo stesso Palagi, il più importante pennello neoclassico locale, la cui carriera internazionale come pittore, architetto, decoratore d’interni, scultore e disegnatore di arredi si concluse a Torino come artista della corte Savoia di re Carlo Alberto.

Orari di apertura
Martedì, giovedì 14.00-19.00 | mercoledì, venerdì 10.00-19.00 | sabato, domenica, festivi 10.00-18.30 | chiuso lunedì non festivi

Ingresso
Intero € 6 | ridotto  4 | ridotto speciale 19-25 anni  2 | gratuito possessori Card Cultura
Biglietto integrato Collezioni Comunali d’Arte e Torre dell’Orologio: intero € 10 | ridotto € 7

Informazioni
Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio | Piazza Maggiore 6 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 2193998
museiarteantica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/arteantica
Facebook: Musei Civici d’Arte Antica
Instagram: @museiarteanticabologna
TiKTok: @museiarteanticabologna
X: @MuseiCiviciBolo

L’Incredulità di San Tommaso di Gaetano Serra Zanetti: due versioni a confronto
A cura di Mark Gregory D’Apuzzo
21 marzo – 30 giugno 2024
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini | Strada Maggiore 44, Bologna
Mostra promossa da Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica in collaborazione con La Quadreria di ASP Città di Bologna

I Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con La Quadreria di ASP Città di Bologna, espongono presso il Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini due versioni dell’
Incredulità di San Tommaso di Gaetano Serra Zanetti (Bologna, 1807 – ivi, 1862)L’iniziativa è a cura di Mark Gregory D’Apuzzo.
Entrambi i dipinti sono abitualmente conservati nei depositi, dunque non accessibili al pubblico. L’esposizione offre quindi l’opportunità di conoscere de visu due opere significative nel percorso del pittore, che fu tra i protagonisti dell’Ottocento bolognese, più volte gratificato da premi e riconoscimenti.
Commissionata dal marchese Giuseppe Davia per la cappella di famiglia nella Chiesa di San Francesco (1850), la bella Incredulità di San Tommaso è stata di recente sottoposta a un capillare restauro che ha interessato sia l’intera superficie pittorica, sia la cornice originale, ideata in forme di ispirazione gotica – archiacuta, lobata con colonnine a tortiglione – per meglio adattarsi alla sede ecclesiale. Ne sono riemersi, oltre alla firma e alla data sul retro, “la splendidezza dei toni, la vivacità delle tinte, la leggerezza delle ombre”, notate già dall’anonimo estensore della recensione apparsa nella rivista L’Iniziatore (23 gennaio 1851), che aveva definito il pittore “uno dei migliori artisti che al presente onorino Bologna”, sottolineandone il debito nei riguardi della “divina scuola degli immortali cinquecenteschi”.
Allievo all’Accademia di Francesco Albéri e Giuseppe Badiali, Serra Zanetti avvia fin a partire dagli anni Trenta un’intensa produzione di soggetto storico, anche di carattere religioso, in cui i modelli dei grandi maestri sono tradotti “con accenti di maggiore verità e naturalezza” (Farioli 1983). Sono infatti da collocarsi in quegli anni i viaggi a Parma, dove approfondisce lo studio di Correggio, da lui molto apprezzato per l’amabilità della pittura e per gli effetti di luce e ombra, a Firenze e a Venezia, dove si reca per vedere Tiziano. Nella città lagunare, in particolare, coadiuvato dall’amico pittore polacco Taddeo Gosetschi, elabora una nuova tecnica pittorica, visibile anche nel nostro dipinto, “che consiste nell’uso di una vernice che formando un glutine trasparente serviva non solo a stemperare i colori ma anche a mantenerli più pastosi e lucidi” (Farioli 1983). Un successivo soggiorno a Roma gli consentirà di meglio focalizzare il portato del “bel dipingere”, nel confronto con la tradizione del classicismo da Raffaello a Guido Reni, di cui esegue alcune copie. L’immersione delle figure “in un gelido e astratto limbo formale di stretta osservanza purista” (Benati 1980) è rivelatrice, tuttavia, delle propensioni del pittore, aperto a tangenze “nazarene, alquanto insolite nell’ambiente bolognese” (Renzo Grandi 1983-1984). Condivide tali intenzioni stilistiche nella stesura levigata e “linda”, quasi “da quattrocentista”, la successiva versione del medesimo soggetto – firmata e datata 1853 (La Quadreria di ASP Città di Bologna) in cui la composizione, accresciuta dalla presenza degli apostoli, appare più “complessa ed evoluta sia per numero di figure che per articolazione e sentimento narrativo” (Masini 1995).
Lungo il percorso del museo sono inoltre segnalati alcuni paesaggi ottocenteschi di età romantica esposti in permanenza: il delizioso quadretto La scalinata di Giuseppe Termanini e alcuni dipinti di Giacomo Savini, entrambi allievi del pittore e scenografo Vincenzo Martinelli, esponente di spicco del paesaggismo bolognese della seconda metà del Settecento.

Orari di apertura
Martedì, mercoledì, giovedì 10.00 – 15.00 | venerdì 14.00 – 18.00 | sabato, domenica, festivi 10.00 – 18.30 | chiuso lunedì non festivi

Ingresso
Gratuito

Informazioni
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44 | 40125 Bologna
Tel. +39 051 236708
museiarteantica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/arteantica
Facebook: Musei Civici d’Arte Antica
Instagram: @museiarteanticabologna
TiKTok: @museiarteanticabologna
Twitter: @MuseiCiviciBolo

La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 – 1915
A cura di Roberto Martorelli e Isabella Stancari
21 marzo – 30 giugno 2024
Museo civico del Risorgimento | Piazza Giosue Carducci 5, Bologna
Mostra promossa da Settore Musei Civici Bologna | Museo civico del Risorgimento
Inaugurazione martedì 19 marzo 2024 ore 20.30 in collaborazione con 8cento APS

Al 
Museo civico del Risorgimento è allestita la sezione a cura di Roberto Martorelli e Isabella Stancari da cui prende il titolo l’intera rassegna espositiva diffusa.
Tra le opere ispirate ai temi risorgimentali si segnala uno dei capolavori della ritrattistica ottocentesca, il Ritratto di Giovan Maria Damiani in uniforme delle Guide Garibaldine (1872) di Antonio Puccinelli, appartenente alla collezione dello stesso museo e raramente esposto. L’iconica opera è affiancata dalle opere I fatti di Savigno (Passaggio delle truppe pontificie) di Ferdinando Fontana e dal modelletto preparatorio, in collezione privata, della omonima grandiosa tela di Carlo Arienti La cacciata dell’imperatore Barbarossa da Alessandria, voluta dal re Carlo Alberto in chiave antiaustriaca.
Grazie alle opere delle collezioni storiche del MAMbo viene inoltre ripercorso il tema del soggetto storico, tanto caro alla cultura artistica di metà Ottocento, con le opere La morte di Zerbino (1851) del pittore di figura Ippolito Bonaveri Io mi sedeva in parte… (1873) di Alfonso Savini, mentre il genere del paesaggio bolognese è rappresentato dalle vedute neoclassiche di Giacomo Savini, di età romantica con Ottavio Campedelli e del primo Novecento con Augusto Majani “Nasica”.
Oltre alle cinque piccole opere inedite di Giulio Cesare Ferrari, ritrovate da Isabella Stancari durante il lavoro di ricerca confluito nel Bollettino 2020/2022 del Museo civico del Risorgimento, notevole è inoltre il nucleo di quattro tele dipinte da Alessandro Guardassoni, che si ricollegano idealmente alla mostra monografica visibile nella sede della Fondazione Gualandi a favori dei sordi. Il capolavoro giovanile del pittore bolognese Anna Bolena forsennata, vincitore del piccolo premio Pittura al Concorso Curlandese del 1843 e proveniente dai depositi del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, è esposto insieme a tre opere inedite da collezioni private che testimoniano il lato più sperimentale dell’artista. Si tratta del Giardiniere che annaffia una pianta e due particolari vedute di giardini, eseguite a tempera e chine sui toni del grigio, che mostrano la rielaborazione del reale sulla base di fotografie.
Per la delicata eleganza si distingue infine uno dei rari di ritratti Luigi Serra, Ritratto di signore (Enrica Merlani) eseguito nel 1888, anno della prematura scomparsa del pittore.

Orari di apertura
Martedì, giovedì 9.00 – 13.00 | venerdì 15.00 – 19.00 | sabato, domenica, festivi 10.00 – 18.00 | chiuso lunedì, mercoledì

Ingresso
Intero € 5 | ridotto € 3 | ridotto speciale 19-25 anni  2 | gratuito possessori Card Cultura

Informazioni
Museo civico del Risorgimento
Piazza Giosue Carducci 5 | 40125 Bologna
Tel. + 39 051 2196520 (reception e biglietteria) / 225583 (direzione e uffici)
www.museibologna.it/risorgimento
museorisorgimento@comune.bologna.it
Facebook: Museo civico del Risorgimento – Certosa di Bologna
YouTube: Storia e Memoria di Bologna

LE ALTRE MOSTRE DEL PERCORSO DIFFUSO

Antonio Basoli. “Alfabeto pittorico ossia raccolta di pensieri pittorici…”
21 marzo – 30 giugno 2024
Antichità Barberia | Via Barberia 8/A, Bologna
Del geniale ideatore di luoghi esotici e paesaggi di Bologna, viene presentata l’edizione integrale dell’Alfabeto (1839) e una grande veduta dipinta della Cattedrale di San Pietro. Grazie alla collaborazione con il Museo Tattile Anteros dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza, si vuole dare forma plastica alla lettera “A” dell’Alfabeto, ai fini della lettura tattile per ipovedenti e non vedenti.
Ingresso: libero
Info e orari di apertura: www.antichitabarberia.com

La collezione dei dipinti del Comitato per Bologna Storica e Artistica
21 marzo – 30 giugno 2024
Comitato per Bologna Storica e Artistica | Strada Maggiore 71, Bologna
Scoprire la storia del Comitato con i progetti dei restauri di Alfonso Rubbiani e i bellissimi disegni del Salone del Palazzo del Podestà per il concorso vinto da Adolfo De Carolis. Grazie a recenti donazioni sono presentati per la prima volta opere di Dina Pagan de’ Paganis, Alfredo Protti, Garzia Fioresi (pseudonimo di Alfredo Grandi) e Giuseppe Rivani.
Orari di apertura: martedì, venerdì 17.00 – 19.00
Ingresso: libero
Info: www.comitatobsa.it

Lo sviluppo del talento
A cura di Dante Mazza
22 marzo – 15 giugno 2024
Inaugurazione giovedì 21 marzo 2024 ore 17.00
Fondazione Collegio Artistico Venturoli | Via Centotrecento 4, Bologna
Il progetto espositivo ed editoriale riunisce opere eseguite nel corso dell’Ottocento dagli artisti bolognesi Cesare Bacchi, Ettore Buttazzoni, Filippo Buriani, Luigi Busi, Cleto Capri, Raffaele Faccioli, Ermenegildo Giorgi, Giovanni Masotti, Giuseppe Romagnoli e Luigi Serra, durante il loro periodo di residenza presso il Collegio Venturoli, istituito nel 1825 grazie al lascito dell’architetto Angelo Venturoli (1749-1821) per accogliere e assistere giovani bolognesi inclini alle arti che, a causa del loro stato sociale, non avrebbero potuto intraprendere studi artistici.
La mostra comprende circa 150 tra disegni e dipinti e si suddivide in due sezioni. La prima, allestita nella sala affrescata del Collegio, include i disegni e le iniziali esercitazioni di pittura dei giovani artisti con indicata l’età di esecuzione. La seconda, all’interno della nuova galleria espositiva, riunisce le opere della maturità donate al Collegio dagli stessi artisti in segno di gratitudine, tradizione proseguita fino ai giorni nostri, che ha permesso la creazione di una collezione che conta attualmente oltre 300 opere.
L’esposizione intende evidenziare e seguire il percorso evolutivo della formazione dei dieci artisti selezionati, sottolineando la precocità nell’apprendimento e le conquiste conseguite, che data la loro giovane età risultano spesso sorprendenti.
Orari di apertura: sabato 14.00 – 19.00 | da lunedì a venerdì prenotazione obbligatoria info@fondazionecollegioventuroli.org
Ingresso: intero € 5 | ridotto € 3
Info: www.fondazionecollegioventuroli.org

Alessandro Guardassoni (1819-1888). Dalle volte al cavalletto
21 marzo – 30 giugno 2024
Fondazione Gualandi a favore dei sordi | Via Nosadella 49, Bologna
La mostra presenta una selezione di disegni preparatori per le chiese e quadri presentati da Alessandro Guardassoni alle esposizioni d’arte per mostrare gli esiti illusivi della sua tecnica pittorica. Altre opere sono dedicate a momenti di vita quotidiana, paesaggi e scorci, soggetti prediletti dai committenti privati.
Ingresso: libero
Orari di apertura: da lunedì a venerdì 9.00 – 13.00 (prenotazione obbligatoria 051 3399506)
Info: www.fondazionegualandi.it

Paesaggi dipinti della Valsamoggia. Dieci vedute dell’Ottocento da Pragatto Alto a Vignola
23 marzo – 30 giugno 2024
Galleria Artifigurative | Via Provinciale 274, Crespellano (Valsamoggia)
La mostra offre la riscoperta di otto grandi splendidi paesaggi – dalla Rocca di Bazzano al Castello di Vignola passando dal Castello di Serravalle – realizzate da Ugo Gheduzzi (1853-1925), scenografo del Teatro Regio di Torino, paesaggista di successo sempre affezionato alla sua Crespellano. Opere che sono anche documenti unici del territorio.
Ingresso: libero
Orari di apertura: sabato, domenica 15.30 – 19.00
Info: 339 6511564 | info@albertorodella.191.it

Anche Bologna! Quaranta dipinti dell’Ottocento bolognese
21 marzo – 30 giugno 2024
Galleria de’ Fusari | Via de’ Fusari 7/A, Bologna
Una selezione di rarità. Di Luigi Bertelli una straordinaria veduta di Villa Malvezzi. Tra i quattro dipinti di Luigi Serra uno era considerato perduto, mentre di Lugi Busi, Raffaele Faccioli, Paolo Bedini e Alfonso Savini sono presenti otto creazioni. Del raro Carlo Legnani sono proposte opere che sorprenderanno anche i conoscitori più attenti. Leopoldo Bersani e Luigi Folli arricchiscono il percorso con dipinti di grandi dimensioni.
Ingresso: libero
Info e orari: www.galleriadefusari.it

L’800 ritrovato: dipinti, disegni e sculture bolognesi dalla Restaurazione al primo ‘900
21 marzo – 30 giugno 2024
Galleria del Caminetto | Galleria Falcone e Borsellino 4/D, Bologna
27 opere che attraversano l’arte, dai paesaggi romantici di Giacomo Savini alle esperienze del Novecento di Carlo Corsi. Luigi Serra, Giovanni Paolo Bedini, Mario De Maria “Marius Pictor” e Alfredo Protti sono solo alcuni dei pittori selezionati. Tra le opere inedite il capolavoro giovanile di Cleto Capri, Alla finestra, del 1895. Un dialogo d’arte ancora più ricco grazie a una selezione di sculture bolognesi.
Ingresso: libero
Info e orari di apertura: 051 235292 | galleriacaminetto@libero.it

L’Ottocento prezioso
A cura di Edoardo Battistini
21 marzo – 5 maggio 2024
Galleria Fondantico | Via de’ Pepoli 6/E, Bologna
Un percorso dal romanticismo al ‘900 con più di 80 opere. Si parte dal periodo Goupil con Giovanni Paolo Bedini e Alfonso Savini. Si continua con Luigi Busi e si approda a Luigi Bertelli. L’Orientalismo dei fratelli Fabbi apre visioni verso gli artisti della Secessione: Alfredo Protti e Giovanni Romagnoli. Di Alessandro Scorzoni si presenta un quadro rivoluzionario, Paesaggio nella nebbia del 1910. Il dipinto di Giuliano Amadori L’Ottocento prezioso dona il titolo della mostra.
Ingresso: libero
Info e orari di apertura: www.fondantico.it

Mario De Maria detto “Marius Pictor” (1852 – 1924).
 Ombra cara
A cura di Francesca Sinigaglia
21 marzo – 30 giugno 2024
Museo Ottocento Bologna | Piazza San Michele 4/C, Bologna
A cent’anni dalla morte, il Museo Ottocento Bologna celebra la figura del pittore Mario De Maria, noto anche come “Marius Pictor”.
L’esposizione presenta 70 dipinti  tra capolavori, inediti e opere ritrovate e appositamente restaurate dal Museo Ottocento Bologna – provenienti da prestigiose istituzioni museali italiane (Gallerie degli Uffizi di Firenze, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Galleria d’Arte Moderna di Milano) e da collezioni private nazionali e internazionali.
Una mostra antologica significativa – la prima che tenta di organizzare una disamina della produzione di De Maria – per conoscere e approfondire il singolare percorso dell’artista, uomo complesso e tormentato, sodale di Gabriele D’Annunzio, padre del “Simbolismo italiano” o “Naturalismo spiritualista”, e tra i pionieristici fondatori della Biennale di Venezia.
Orari di apertura: tutti i giorni 10.00 – 19.00
Ingresso: intero € 12 | ridotto € 10 (visite guidate incluse nel prezzo del biglietto)
Info: mobologna.it

Enrico Romolo.
 Un’eroina della sfortunata Carini in Sicilia
8 marzo – 27 ottobre 2024
Palazzo d’Accursio, Sala del Consiglio Comunale | Piazza Maggiore 6, Bologna
Con l’esposizione del dipinto di Enrico Romolo Un’eroina della sfortunata Carini in Sicilia (1860) prosegue il progetto voluto dall’Amministrazione Comunale di Bologna per ospitare nella Sala del Consiglio opere d’arte volte ad attribuire rilievo e visibilità a figure femminili che hanno contribuito alla storia della pittura felsinea e del Paese.
Il soggetto ritrae a mezzo busto una giovane e avvenente donna che indossa gli abiti tradizionali siciliani ornati da una coccarda tricolore, intenta a caricare un moschetto. L’inequivocabile figura, insieme al titolo – che rimanda alle vicine a ancora vive vicende del Risorgimento italiano e in particolare alle sanguinose repressioni che colpirono la cittadina siciliana che aveva osato ribellarsi ai Borboni -, colloca il dipinto in quel filone di pittura di storia contemporanea che in quegli anni riscuoteva un notevole successo in tutte le maggiori esposizioni nazionali.
L’iniziativa è resa possibile da una convenzione sottoscritta nel 2023 dal Settore Musei Civici di Bologna con la Pinacoteca Nazionale di Bologna, che ha concesso in prestito l’opera di Enrico Romolo nell’ambito di una progettualità condivisa tra le due istituzioni per la valorizzazione dei rispettivi patrimoni museali.
Orari di fruizione:  da lunedì a venerdì 10.00 – 13.00, compatibilmente allo svolgimento di attività istituzionali

Da Felice Giani a Luigi Serra. L’Ottocento nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
A cura di Angelo Mazza
21 marzo – 30 giugno 2024
Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni | Via Alessandro Manzoni 2, Bologna
La Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, in collaborazione con Genus Bononiae, presenta per la prima volta al pubblico una mostra con le principali opere dell’Ottocento bolognese presenti nelle proprie Collezioni d’arte e di storia.
A Palazzo Fava è possibile ammirare, con il grande gesso della Maddalena di Antonio Canova posto al centro del salone affrescato dai Carracci, opere di Felice Giani e di Pelagio Palagi, di Clemente Alberi e di Pietro Fancelli, di Antonio Basoli e Giacomo De Maria; proseguendo con Luigi Busi, Alessandro Guardassoni, Giovanni Masotti e Luigi Serra. Circa 30 artisti rappresentati da oltre 100 opere, tra dipinti, disegni, acquerelli e sculture, per concludere con le maioliche della manifattura Minghetti appartenute al duca di Montpensier.
Ingresso: intero € 5 | ridotto € 3
Info e orari di apertura: www.genusbononiae.it

La pittura dell’Ottocento a Persiceto tra storia e costume
6 aprile – 30 giugno 2024
San Giovanni in Persiceto, vari luoghi
La città di San Giovanni in Persiceto espone il suo patrimonio ottocentesco: il Teatro storico comunale, la Chiesa Collegiata di San Giovanni Battista, l’adiacente Museo d’Arte Sacra e, nel Coro della Chiesa della Cintura, la Quadreria civica. Un’occasione unica per ammirare ritratti, paesaggi, soggetti religiosi e storici poco noti agli studiosi e agli stessi cittadini persicetani.
Biglietteria presso il Teatro Comunale, Corso Italia 72, San Giovanni in Persiceto
Ingresso: intero € 5 | ridotto € 3 (visite guidate comprensive di ingresso € 15 | bambine e bambini dai 7 anni € 10)
Info e prenotazioni: 051 6812955 | cultura.turismo@comunepersiceto.it

 

 

Testo e immagini dall’Ufficio Stampa Settore Musei Civici Bologna

Dove i classici si incontrano. ClassiCult è una Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Bari numero R.G. 5753/2018 – R.S. 17. Direttore Responsabile Domenico Saracino, Vice Direttrice Alessandra Randazzo. Gli articoli a nome di ClassiCult possono essere 1) articoli a più mani (in tal caso, i diversi autori sono indicati subito dopo il titolo); 2) comunicati stampa (in tal caso se ne indica provenienza e autore a fine articolo).

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