Una grande occasione per celebrare il Salinas e Palermo come Capitale della Cultura 2018 e ripercorrere quel tempo glorioso, durato solo un anno, quando la stessa fu scelta come Capitale del Regno delle Due Sicilie. Una storia che inizia nel 1734 quando Carlo di Borbone sottrae le Due Sicilie alla dominazione austriaca e che si conclude con lo sbarco dei Mille a Marsala e con il governo di Garibaldi che annette la Sicilia al Regno d’Italia. Dopo il Congresso di Vienna, il sovrano Borbone Ferdinando IV (che dopo l’unificazione avrebbe assunto il nome di Ferdinando I) aveva riunito in un unico Stato, il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia, grazie alla Legge fondamentale del Regno delle Due Sicilie dell’8 dicembre 1816. La capitale del nuovo Regno divenne inizialmente Palermo, sede secolare del Parlamento Siciliano, ma già l’anno successivo (1817) la capitale venne spostata a Napoli.

A conclusione dell’anno come Capitale Italiana della Cultura, l’Assessorato Regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana e il Dipartimento dei Beni Culturali presentano la mostra “Palermo capitale del Regno. I Borbone e l’archeologia a Palermo, Napoli e Pompei”, organizzata dal Museo archeologico Salinas – che la ospita dal 2 dicembre e fino al 31 marzo – in collaborazione con il Museo Archeologico di Napoli, il Parco Archeologico di Pompei e CoopCulture. La curatela è del direttore del museo palermitano, la dottoressa Francesca Spatafora.

Tre saranno le sezioni:

La prima dedicata a Pompei con opere e materiali provenienti dalla Casa di Sallustio donati al Museo di Palermo nel 1831 da Ferdinando II. Tra gli oggetti di pregio spicca l’Ercole in lotta con il cervo, gruppo scultoreo in bronzo che abbelliva originariamente l’atrio della domus pompeiana. A completare la sezione, sculture, vasellame in bronzo e terracotta e decorazioni architettoniche provenienti dagli scavi borbonici a Pompei o recuperate nei cunicoli scavati dai primi esploratori della città.

Una seconda sezione è invece dedicata ad Ercolano. In esposizione il grande plastico della città realizzato nel 1808 e diverse pitture, oggetti del quotidiano, bronzi e sculture provenienti dagli scavi ottocenteschi.

In chiusura, saranno esposte parte di opere rinvenute presso la villa di Contrada Sora a Torre del Greco. Alcuni reperti furono portati a Palermo e donati al museo da Ferdinando II nel 1831, tra questi spicca una splendida copia romana in marmo dell’originale in bronzo del Satiro versante di Prassitele. Altri oggetti provengono dagli scavi di fine Ottocento – inizi Novecento sempre dallo stesso contesto e testimoniano lo splendore artistico della villa.

Splendida la Menade che introdurrà i visitatori alla mostra, rinvenuta a Roma nelle Terme di Caracalla tra il 1545 e il 1546 durante gli scavi promossi da Alessandro Farnese (papa Paolo III). La scultura fu poi ereditata dai Borbone e trasferita a Napoli con altre opere. Nel 1827 venne portata a Palermo al seguito del re in fuga dalla città partenopea a causa dell’invasione dei francesi e destinata in seguito ad abbellire il Reale Parco della Favorita.

2 dicembre 2018 – 31 marzo 2019 al Museo archeologico Salinas, Palermo

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