BRINDISI

MOSTRA “ARTE LIBERATA – DAL SEQUESTRO AL MUSEO”

Il trionfo della LEGALITÀ nei BENI CULTURALI

 

 

L’arte contemporanea che torna libera, fruibile e godibile a tutti. È questo il senso della mostra “Arte Liberata – dal sequestro al Museo”, che dal 15 dicembre 2018 è possibile ammirare, a Brindisi, presso Palazzo Granafei – Nervegna.

Le sessantanove opere esposte in Puglia, al termine della mostra torneranno in Lombardia (da dove provengono) per essere esposte a Bergamo. Presentata prima a Palazzo Litta, a Milano, la mostra è stata curata da Beatrice Bentivoglio Ravasio, storica dell’arte per il Ministero dei Beni Culturali.

Le opere visibili sono espressione del secondo Novecento fino ai primi anni 2000. Gli autori, italiani e stranieri, alcuni ancora viventi, permettono di entrare in contatto con il variegato mondo dell’arte e degli artisti dell’arte contemporanea. È una esperienza che fa riflettere, immaginare, cambiare la nostra visione prospettica della realtà. Pitture, sculture, fotografie, installazioni, Land Art, Accumulazioni, Impacchettamenti, Estroflessioni, Arte Cinetica, Optical Art, Arte Informale, pittura calligrafica, opere di design, e tanto altra arte contemporanea è possibile contemplare attraverso la maestria di: Arnaldo Pomodoro, Wols, Asger Jorn, Victor Vasarely, Christo, Andy Warhol,  Franco Angeli, Ettore Spalletti, Arman Fernandez, Arp Hains Jean, Emilio Vedova, Sol Lewitt, Berlinde De Bruyckere, Pablo Reinoso, Oscar Dominguez, Pietro Consagra, Wols, Mark Tobey, Giulio Paolini, Nunzio, Chen Zhen, Aitor Ortiz, Carlos Puente, Anton Zoran Musič,  Mario Bionda, Gerges Mathieu, Achille Perilli, Gianni Asdrubali, Arcangelo, Remo Bianco, Wim Delvoye, Gérard Deschamps, Raymond Hains, Arman, César,  Sergio Dangelo, Alik Cavaliere, Ben, Turi Simeti, Paolo Scheggi, Enrico Castellani, Christiane Löhr, Gianni Colombo, Giuseppe Penone, Yan Pei – Ming, Gelitin, Pol Bury, Bruno Ceccobelli, Pier Paolo Calzolari, Giuseppe Uncini, Lucio Del Pezzo.

È una collezione ritrovata, è Arte Liberata, perché composta da beni culturali tenuti nascosti in una casa di un privato cittadino, indagato per gravi reati finanziari: ora i quadri, le sculture, le installazioni tornano libere per merito di una legge figlia di quella estate del 1982, quando personalità del calibro di Pio La Torre, politico e sindacalista, e del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, furono brutalmente uccisi dalla mafia. Da quel momento lo Stato dichiarò legge che si bloccassero e si sequestrassero i beni finanziari, i beni culturali e che questi  tornassero fruibili a tutti, destinati a musei, pinacoteche, gallerie d’arte.

Arte e Legalità un connubio perfetto che si cerca di spiegare e trasmettere a chi si reca in vista per vedere la mostra. Le visite guidate e i Laboratori Didattici sono tenuti da personale qualificato del Past (Patrimonio Archeologico, Storico, Turistico di Brindisi): storici dell’arte, dottori in scienze dei beni culturali, archeologi, esperti in lingue straniere, storici.

 

Pablo Reinoso (Buenos Aires, 1955), White Monochrome, installazione
(foto Claudia Di Cera)

 

César (Marsiglia, 1921 – Parigi, 1998). Bouillotte avec expansion, 1976. Scultura assemblata in bronzo fuso a cera persa, alluminio e plexiglass.(foto Claudia Di Cera)

 

Arnaldo Pomodoro (Morciano di Romagna, 1926). Senza titolo. Scultura in argento e ottone, fusione su osso di seppia in un unico esemplare.(foto Claudia Di Cera)

 

Enrico Catellani (Castelmassa, 1930 – Celleno, 2017). Superficie Opaline N°3, 1972. Olio e cera d’api su tela estroflessa. (foto Claudia Di Cera)

 

Carlos Puente (Santander, 1950). Negrito n.5. Scultura in legno dipinto. (foto Claudia Di Cera)

 

Hains Jean Arp (Strasburgo, 1887 – Basilea, 1966). Couronne Végétale, (1938) 1948. Rilievo in bronzo agganciato a tavola in legno. (foto Claudia Di Cera)

 

Victor Vasarely, (Pécs, 1906 – Parigi, 1997). Riu-Kare, 1956. Tempera su masonite. (foto Claudia Di Cera)

 

 

Bruno Ceccobelli (Montecastello di Vibio, 1952). L’ultima Cena, 1991. Legno dipinto, guanti in pelle, bombolette industriali. (foto Claudia Di Cera)

 

Franco Angeli (Roma, 1935-1988). E pluribus unum, anni ’60. Olio su tela e tulle blu. (foto Claudia Di Cera)

 

 

Berlinde De Bruyckere (Ghent,1964). Slaapzaal IV, 2000. Installazione: metallo, legno, coperte, lenzuola. (foto Claudia Di Cera)

 

 

Gelitin (Vienna, 1978). Roni, 2006. Scultura in plastilina su legno. (foto Claudia Di Cera)

 

Pol Bury (Haine Saint Pierre, 1922 – Parigi, 2005). Ramollissement virtuel n°77/n°40: Antonello da Messina, 2001. Elaborazione fotografica su tela. (foto Claudia Di Cera)

 

Anton Zoran Musič (Gorizia, 1909 – Venezia, 2005). Paesaggio, 1950. Olio Su Tela. (foto Claudia Di Cera)

 

arte liberata
Sol Lewitt (Hartford, 1928 – New York, 2007). Horizontal brushstrokers, 2002. Tempera su carta. (foto Claudia Di Cera)

 

arte liberata
ARCANGELO (Avellino, 1956). Senza titolo, 1993. Scultura in ferro, legno, e pittura a olio. (foto Claudia Di Cera)

 

arte liberata
Gérard Deschamps (Lione, 1937). Chiffons belges, 1962. Accumulazione di foulards su pannello. (foto Claudia Di Cera)

 

arte liberata
Mario Bionda (Torino, 1913 – Penango, 1985). Espansione Bianca, 1961. Tecnica Mista Su Tela. (foto Claudia Di Cera)

 

arte liberata
Wim Delvoye (Wervik, 1965). Marble Floor, 1989. Fotografia a colori.
(foto Claudia Di Cera)

 

arte liberata
Giuseppe Uncini (Fabriano, 1929 – Trevi, 2008). Spazi di ferro n. 49 (rilievo), 1989. Rete in ferro e resina a simulazione di malta cementizia. (foto Claudia Di Cera)

 

Informazioni:

MOSTRA “ARTE LIBERATA – DAL SEQUESTRO AL MUSEO”

Quando: Dal 15 dicembre 2018 al 7 aprile 2019

– Ingresso libero

Orario mostra:

Mattina: 9:00-13:00 (ultimo ingresso 12:30)

Pomeriggio: 16:00- 20:00 (ultimo ingresso 19:30)

Dove: Palazzo Granafei Nervegna, via Duomo, 20, Brindisi.

– Visite guidate gratuite in lingua italiana, inglese e spagnola, necessaria prenotazione, telefonando al numero: 0831229784.

– Laboratori didattici e visita guidata, gratuita, telefonando al numero: 0831229784.

 

 

3 Comments

  1. Mostra interessante , ha dato visibilità alla città di Brindisi con la cultura e non le solite polpette e panzerotti. Personale competente e disponibile alle domande,

  2. Francesca Lavino Reply

    La mostra, non vastissima, era però ben organizzata negli spazi, nei contenuti e nelle opere esposte. Essendo una giornata semifestiva (sabato) c’era molta gente, però gli ampi spazi a disposizione hanno permesso una buona fruizione delle opere.
    Da visitare nuovemente per altre occasioni e complimenti.

  3. Giuseppe LoNoce Reply

    Ho visitato questa mostra con ingresso free, non ero mai stato in questo Palazzo che è stato per me una piacevolissima sorpresa. Bellissimi gli scavi,pochi ,ma sotto il Teatro Verdi cè ne sono degli altri a pochi metri, gentile e preparata la guida. Da vedere! aspetto la prossima.

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