Robert Johnson, fumetto di Jacopo Masini e Francesco Paciaroni
Nasce spontaneo, come un’erba selvatica impossibile da sradicare, perché il blues è il canto che lega intere generazioni melanconiche, è la testimonianza canora di un passato schiavista che riverbera ancora oggi. Impossibile non cedere al fascino di questo canto. Melodie tristi, struggenti, cantate quasi trattenendo le lacrime per raccontare le grandi delusioni della vita come la perdita dell’amore, l’impossibilità di ricongiungersi con la propria famiglia o il sogno di riabbracciare la terra d’origine, l’Africa.
Nel Sud degli Stati Uniti d’America iniziò la rivoluzione musicale dei Diavoli Blu
Il blues non raccontò solo le umili origini degli interpreti, ma creò a livello endogeno una mitologia popolare, perché coloro cantavano e suonavano plasmarono le comunità afroamericane in enti che tentarono – riuscendoci – di trasformare il loro mondo emotivo in un fenomeno di successo commerciale. I primi a tramutare il blues in un’ottica di successo musicale ad ampio raggio furono gli interpreti del Delta, quei musicisti di colore che operarono tra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso.
Nel decennio appena accennato il blues si popolò di vere leggende della musica, a cui attorno gravitavano dicerie, rumors e vere imprese degne di un’epopea. Un esempio tra tutti è Robert Johnson. La travagliata vicenda biografica di Robert Johnson e il suo successo, costellato da eccessi e amori fiammeggianti, costituiscono il fulcro del recente fumetto sceneggiato da Jacopo Masini e illustrato da Francesco Paciaroni, uscito per Edizioni Inkiostro.
Masini e Paciaroni raccontano la vita di uno dei più grandi musicisti mai esistiti, scomparso a soli 27 anni.
I got a kindhearted woman do anything in this world for me I got a kindhearted woman do anything in this world for me but these evil-hearted women, man they will not let me be I love my baby my baby don’t love me
Partendo dal substrato mitico che aleggia intorno al giovanissimo Robert Johnson, Jacopo Masini racchiude la biografia del musicista in una cornice in bilico tra la narrazione classica delle vicende personali fino a tratteggiare, in maniera fumosa, le misteriose vicende che consacrano Johnson a dio del blues.
Usando un narratore vivido e che ha toccato con la proprio mano Robert Johnson, Masini ripercorre i successi e i fallimenti del giovanissimo talento, consapevole della volontà di scarnificare l’idolo della musica per ritrarre il ragazzo che si innamora delle work song e delle melodie struggenti.
Più che una biografia a fumetti, l’opera di Masini e Paciaroni è un’archeologia del beat e del sound che ha spinto Johnson a consacrarsi alla musica dopo una vita tormentata dal dolore, il disamore e un passato legato allo schiavismo della comunità in cui si riconosce.
Mentre il popolo americano vive il proibizionismo e la crisi del ’29, gli afroamericani ancorano il proprio bagaglio emotivo all’unica forma espressiva ed artistica che possono praticare. Ricordiamo che Ralph Ellison riesce a pubblicare Invisible Man soltanto nel 1953 per codificare una delle prime forme letterarie che rappresentano il nazionalismo nero.
Masini riesce quindi non solo a proporre le vicende biografiche con cura ma interviene nel linguaggio, nei dettagli storico-sociali per inquadrare uno degli spaccati storici più interessanti non solo della scena musicale. Non si può svincolare il blues dalla storia, dalla terra e dalle persone. Sofferenza e musica, sono entrambe la stessa cosa.
Paciaroni ha il merito di scolpire il titanismo sentimentale degli eroi del blues, della loro verve e fantasia; passione e gioia traspaiono con la stessa folle lucidità degli incubi interiori e delle grandi sofferenze. Un tratto deciso, capace di far trasparire gli ossimori e le contraddizioni che animavano Johnson, i suoi amori, le sue idee fuori di testa, l’incapacità di contenere la propria rabbia o passione.
Masini e Paciaroni formano un cocktail perfetto, a cui è impossibile resistere anche per coloro che non amano il blues o che non lo conoscono. Bellissime le sequenze di alcune tavole tripartite, che vivisezionano i volti, come per sottolineare lo smembramento dell’interiorità. La psicologia per la caratterizzazione dell’intero coro di comparse e personaggi è di grande cura, ciò non si limita a una ricostruzione biografica, ma a una vera dichiarazione d’amore al blues, a quel mondo perduto e a Robert Johnson.
Biografia romanzata o leggenda? Forse agiografia di un diavolo poeta.
Si ringrazia Edizioni Inkiostro per le immagini.