Colpo di scena durante la serata di proclamazione del vincitore di questa “edizione intensissima” del Premio Strega 2023: si aggiudica il riconoscimento letterario Come d’Aria della compianta Ada d’Adamo
Colpo di scena nella notte del 6 Luglio 2023, durante la consueta serata finale di proclamazione del vincitore del Premio Strega presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia: Come d’Aria (Elliot) della compianta Ada d’Adamo si aggiudica l’ambito riconoscimento, superando Rosella Postorino che con Mi limitavo ad amare te era stata a lungo in testa alla classifica dei voti degli Amici della domenica.
È possibile recuperare la diretta della LXXVII edizione del Premio Strega dal sito di RAIPlay: https://www.raiplay.it/video/2023/07/Premio-Strega—LXXVII-Edizione—Puntata-del-06072023-43c201b8-093b-4b23-9c11-07a532505f1e.html
A ritirare il premio il marito di Ada d’Adamo, Alfredo Favi, l’editrice del libro, Loretta Santini e l’amica Elena Stancanelli. I tre erano intervenuti già nelle serate precedenti che hanno condotto a quella finale, per presentare il libro rivelatosi poi vincitore.
A presentare il libro è stata Annalena Benini, direttrice del Salone del Libro di Torino, che ha spiegato che Come d’Aria sia un gioco di parole sul nome della figlia di Ada d’Adamo, Daria, e un richiamo alla danza che viene messa in evidenza già dalla copertina del libro. Un libro che racconta il rapporto tra una madre e una figlia disabile, un rapporto “che si crea tra i corpi, quando entrambi vengono aggrediti dalla malattia”.
Ada d’Adamo è morta quest’anno a Roma, solo pochi giorni dopo l’annuncio che il suo libro era nella dozzina del Premio Strega 2023.
Ha continuato a parlare di questo racconto di amore tra madre e figlia Elena Stancanelli, in dialogo con Geppi Cucciari. Un libro che – ha evidenziato la prima – è anche un libro fortemente politico, che spiega le difficoltà di una madre con una figlia disabile, coi medici che sbagliano diagnosi, le difficoltà della sofferenza.
Una serata che non ha certo avuto bisogno di quote rosa, condotta da una Geppi Cucciari in gran forma e con quattro libri di donne nella cinquina. Presidente del seggio di voto Mario Desiati, vincitore della precedente edizione con Spatriati.
La cinquina finalista, annunciata lo scorso 7 giugno al Teatro Romano di Benevento:
- Maria Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata (Einaudi)
- Andrea Canobbio, La traversata notturna (La nave di Teseo)
- Ada d’Adamo, Come d’aria (Elliot)
- Romana Petri, Rubare la notte (Mondadori)
- Rosella Postorino, Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli)
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Premio Strega 2023: l’attesa sta per finire
Nella sala appositamente adibita del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, è stata presentata oggi, 5 luglio 2023, la serata finale della LXXVII edizione del Premio Strega, che si terrà domani 6 luglio a partire dalle 22:50 e in diretta su Rai 3.
Promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Liquore Strega con il contributo di Roma Capitale, Camera di Commercio di Roma e in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, BPER Banca e Tirreno Power, il Premio Strega è quasi giunto al termine dell’edizione 2023.
Per tirare le fila di un’edizione definita “intensissima” da Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci, diversi gli interventi protagonisti della conferenza.
A partire dall’introduzione di Valentino Nizzo, direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, che da settant’anni ospita il Premio Strega, che ha sottolineato il forte legame tra “le storie” che il Premio e i suoi autori raccontano con quelle raccontate dal Museo e dai suoi reperti. Dal 2017, infatti, le sale del Museo ospitano, disseminate tra le vetrine dei reperti, i libri semifinalisti gara nella dozzina, a ulteriore testimonianza del legame tra le due realtà.
A seguire Giovanni Solimine, presidente della Fondazione Bellonci, ha evidenziato come, con quest’edizione, si sia effettuato un vero e proprio “ritorno alla normalità” dopo gli anni del COVID-19, caratterizzato da numerosissime tappe del tour (ben 24, un vero e proprio record!) che ogni anno vede gli autori finalisti del premio in giro per l’Italia.
“Un ritorno alla normalità contrassegnato da una grande partecipazione al voto, ai momenti di incontro e di discussione.”
A sottolineare ulteriormente il successo dell’edizione corrente Solimine ha infine menzionato le classifiche generali in cui i libri finalisti cominciano già a collocarsi.
Contributo significativo in termini di collaborazioni è quello che Lorena De Vita, dell’Ufficio Sponsorships & Events di BPER Banca, ha ricordato con il proprio intervento. Anche quest’anno, come dal 2018 in poi, BPER Banca ha promosso un concorso rivolto a tutte le Accademie di Belle Arti per la realizzazione di una scultura da destinare ai cinque finalisti del Premio. Giulia Fracchin, studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, è la vincitrice dell’edizione 2023 del concorso ed è a lei che passa il microfono per una spiegazione più accurata dell’opera. “Un omaggio alla perseveranza, a tutte le pagine che non trovano spazio e vengono cestinate, nonché la concretizzazione del lavoro di ricerca prima di raggiungere il risultato.”
Focus, poi, ancora sul tour, per ricordare le tappe in cui sono stati coinvolti i finalisti, ma anche il Podcast in camper con Ticket to Read la cui conduttrice Margherita Schirmacher, seguendo i finalisti in alcune delle principali tappe e al termine delle stesse, ne ha intervistati alcuni proprio a bordo del camper Chausson.
Premio Strega 2023: la parola ai cinque finalisti
Nella seconda parte della conferenza spazio ai cinque finalisti del Premio cui Stefano Petrocchi ha rivolto alcune domande.
“Che cos’è che non è stato ancora mai detto sui vostri libri?”, la prima cui sono seguite alcune risposte comune.
A prendere per prima la parola Maria Grazia Calandrone, autrice di Dove non mi hai portata (Einaudi): “Una cosa che non è stata detta e che vorrei dire io è che vorrei che questo libro servisse per il futuro, per chi ha avuto le stesse difficoltà della protagonista”.
A seguire Andrea Canobbio, autore di La traversata notturna (La nave di Teseo), ha scherzato proprio sulla ripetitività delle presentazioni e su come si finisca per parlare dei libri dicendo sempre le stesse cose, con il risultato di dimenticarne il contenuto, o almeno questo è ciò che è accaduto a lui!
Loretta Santini, direttore editoriale, e rappresentante per Eva d’Adamo, autrice di Come d’Aria (Elliot), scomparsa lo scorso aprile si accoda alle parole di Calandrone: il suo vuole essere un “Augurio per il futuro perché le parole di Maria Grazia si adattano anche a questo libro, anche solo per far sentire meno solo chi si trova nella stessa condizione”.
Romana Petri, autrice di Rubare la notte (Mondadori), invece, ci tiene a ribadire che non è stato detto abbastanza che il suo è un romanzo, non una ricostruzione biografica. Ed essendo tale, spera che “consoli poco e inquieti molto”.
Per finire, Rosella Postorino, autrice di Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli) anche se sembrano tutte storie apparentemente drammatiche, sono tutti libri che esprimono una grande forza. Bambini vittime della guerra, all’inizio non erano concepiti come vittime. Forza vitale nella cinquina.
Il tempo concede poi a Stefano Petrocchi la possibilità di porgere ancora un’altra domanda relativa alla recente tendenza narrativa all’autofiction. In particolare, ha interrogato gli autori per conoscere la loro opinione sull’idea che la narrativa di invenzione stia ricevendo meno attenzioni.
Uno spunto di riflessione, quello di Petrocchi, che ha permesso ai cinque autori di dialogare tra di loro ed esprimere un’idea di fondo più o meno comune. Tutti, infatti, non preferiscono o non riconoscono la distinzione tra i due tipi di narrativa, perché chiunque scriva deve inventare struttura e lingua e c’è ancora bisogno dell’architettura narrativa e dell’invenzione per qualsiasi romanzo (Postorino), perché anche Proust ha fatto autoficition, per cui basta saper trovare la letterarietà nella realtà (Petri), perché nella carriera di uno scrittore ci possono essere tanto romanzi di invenzione quanto di autoficition (Santini), infine perché con i social si è perso sia il pudore che il falso pudore e ciò si riflette nella letteratura, ma con un risvolto costruttivo. A tal proposito, Rosella Postorino ha aggiunto che “Con i social le persone vogliono del voyeurismo”, quindi diventa un discorso perlopiù di mercato.
Ultima menzione alla collaborazione con Tirreno Power, azienda produttrice di energia elettrica, con cui il 12 luglio, alla Cittadella della Musica di Civitavecchia, alcuni autori e autrici di varie edizioni del Premio discuteranno insieme di ambiente, economica, persone e territorio con l’obiettivo di registrare un podcast finale curato da Chiara Tagliaferri e distribuito da storie libere.fm.
In conclusione, non potevano mancare gli auguri e i saluti del vincitore della scorsa edizione del Premio Strega Mario Desiati che nella serata di domani sarà, come da tradizione, presidente del seggio. Tra i motivi per cui non si può mancare all’appuntamento della finale c’è anche la promessa, da parte di Desiati, di una “sorpresa”. Non resta che scoprirlo nella serata di domani!