30 Giugno – 6 Luglio 2015
journal.pone.0131273.g001
L’utilizzo dell’ocra risale ad almeno 250 mila anni fa: quello scoperto a Sibudu, in Sud Africa, è però un campione che per la prima volta la mostra mescolata al latte. La sostanza è stata probabilmente ottenuta da un bovino selvatico, come potevano esserlo il bufalo, l’eland, il kudu e l’impala, e quegli uomini dovettero attribuirle uno speciale significato. Non è ancora certo l’utilizzo che ne fu fatto, ma potrebbe essere stata applicata tanto a una superficie quanto alla pelle. La pittura corporea è praticata ancora oggi dagli indigeni San nella regione e testimoniata dall’antica arte rupestre.
[Dall’Abstract: ] Le analisi su di una scheggia ritrovata nello strato relativo a 49 mila anni fa dal sito sudafricano di Sibudu hanno rivelato la presenza di un residuo prodotto dal mescolamento di ocra e caseina da latte, probabilmente ottenuta dall’uccisione di un bovino selvaggio che produceva la sostanza. Si tratta di una scoperta molto importante, perché da una parte testimonia l’utilizzo del latte come legante, e dall’altra ne stabilisce l’utilizzo in tal senso, molto prima dell’introduzione di bovini addomesticati in Sud Africa, avvenuta nel primo millennio d. C. La pittura  sarebbe stata poi applicata a una superficie o anche alla pelle umana.

Lo studio “A Milk and Ochre Paint Mixture Used 49,000 Years Ago at Sibudu, South Africa”, di Paola Villa, Luca Pollarolo,  Ilaria Degano, Leila Birolo, Marco Pasero, Cristian Biagioni, Katerina Douka, Roberto Vinciguerra, Jeannette J. Lucejko, Lyn Wadley, è stato pubblicato su PLOS One.
Link: PLOS OneUniversity of Colorado at Boulder;  University of the Witwatersrand, JohannesburgScience Daily; Past Horizons

Fig 1. (A) scheggia MOD prima della campionatura, barra sulla scala = 1 cm. (B) Dettaglio di residuo rimasto dopo la campionatura per analisi chimiche e proteomiche. (C) Vista a 40 x. (D) Vista a 128 x. Foto da PLOS One, © 2015 Villa et al., Creative Commons Attribution License.

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