Nuove scoperte archeologiche a Nola: la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli annuncia la scoperta di un quartiere medievale che potrebbe riscrivere la storia dell’Alto Medioevo della zona, grazie anche ai numerosi reperti rinvenuti e databili tra VI e VII secolo d.C.
Gli oggetti della cultura materiale testimoniano infatti una frequentazione del territorio fino ai secoli XII-XIII, quando fu allestito un vero e proprio quartiere dell’artigianato, con l’impianto di calcare per la trasformazione in calce di elementi architettonici e sculture composte da marmo e calcare.
Una di queste ha restituito la statua di un togato di età romana, priva della testa, rotta in due al centro, ma ricomponibile.
L’area interessata dalle ricerche non era abitata solo dai Romani ma anche da genti di origine germanica, giunti attraverso le cosiddette invasioni barbariche e da greco orientali, per la presenza del Ducato di Napoli connesso all’Impero Romano d’Oriente o bizantino.
La scoperta è avvenuta nel corso di indagini preventive nell’area di realizzazione di un edificio e potrebbe aiutare a ricostruire la storia della città di Nola, fondata nell’VIII secolo a.C. e con un ruolo importante in tutta la regione.
Numerosi i legami con la Grecia e con il territorio circostante, documentati grazie ai numerosi vasi di produzione locale o importati ritrovati nelle necropoli a partire dal ‘700, o il grande anfiteatro e un teatro di epoca romana e le numerose residenze urbane ed extraurbane, alcuni mausolei funerari e le strade basolate sono il segno dello splendore dell’età romana.
Per i secoli successivi al V e dopo le devastazioni dei barbari, non sembrano esserci molte informazioni; le uniche provengono solo dal piccolo agglomerato di Cimitile, sorto intorno al santuario del martire cristiano Felice.
“Nola è un territorio di grande interesse in Campania, insieme a Cuma e Capua, che impegna un ampio arco temporale – spiega Mariano Nuzzo, Soprintendente per l’area Metropolitana di Napoli – Gli importanti rinvenimenti recenti, riconducibili al primo Medioevo, ne sono testimonianza. Le ricerche, attualmente in corso, vedono la Soprintendenza impegnata in prima linea nella tutela attiva e tempestiva di nuovi rinvenimenti archeologici e sepolture che vanno dal VI al VII secolo d.C.”
La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli proseguirà le indagini fino a coprire l’intera area e ricostruendo la storia del territorio di Nola per quei secoli che ancora non si conosco del tutto.