Mostra Spina Etrusca a Villa Giulia. Un grande porto nel Mediterraneo

Al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia arriva la tappa finale delle celebrazioni per il Centenario della scoperta di Spina, la più importante città etrusca dell’Adriatico scoperta nel 1922 nei pressi di Comacchio.

Spina etrusca mostra
Askos volterrano a figure rosse a forma di anatra, 350-300 a.C., Spina, Valle Trebba, Tomba 224, Museo Archeologico Nazionale di Ferrara. Foto: Ministero della Cultura

Le celebrazioni per l’anniversario della scoperta, hanno presso avvio lo scorso anno presso il Museo del Delta Antico di Comacchio con la mostra “Spina 100: dal mito alla scoperta”, per proseguire al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara con l’esposizione “Spina etrusca. Un grande porto nel Mediterraneo”.

La città etrusca di Spina prima del 1922 era nota solo dalle fonti letterarie, poi se ne erano perse le tracce. Grazie ai lavori di bonifica della Valle Trebba e poi agli scavi di Valle Pega, Spina torna nuovamente alla luce con oltre quattromila sepolture, molte intatte, e uno dei nuclei più importanti al mondo di ceramiche di importazione attica.

Spina
Hydria etrusca a figure nere con il mito dei pirati tirreni trasformati in pesci, 510-500 a.C., provenienza sconosciuta (Vulci?), Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Foto: Ministero della Cultura

Divenne così reale la vicenda, fino ad allora mitica, dell’importante città dell’Adriatico, echeggiata dai rapporti intessuti con la grande Atene del V sec. a.C. e con il santuario di Delfi, luogo di massima rappresentazione della grecità.

Il percorso espositivo allestito nel Museo di Villa Giulia consta di oltre 700 opere provenienti da istituti culturali italiani ed esteri, tra cui prestiti inediti (come il frammento di tripode vulcente proveniente dall’Acropoli di Atene con l’apoteosi di Eracle, esposto per la prima volta in Italia accanto alla celeberrima Hydria Ricci), in dialogo con i reperti delle collezioni permanenti e dei depositi del Museo, in un accostamento significativo tra immaginario mitico e storia condivisa.

Spina etrusca mostra
Kantharos attico gianiforme, 500 a.C., da Tarquinia, Collezione Castellani, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Foto: Ministero della Cultura

Obiettivo della mostra, oltre alla maggiore conoscenza degli scavi di Spina e del suo contributo dato alla storia dell’archeologia e del Mediterraneo, un dialogo con il mondo etrusco, alle relazioni culturali, commerciali e sociali in una prospettiva che va ben al di là dell’Etruria tirrena.

Spina etrusca mostra
Allestimento mostra. Foto: Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Il progetto del Centenario ha già previsto diverse iniziative scientifiche e divulgative coordinate dal Comitato Promotore e dalla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, in collaborazione con istituti territoriali del Mic, enti locali e università, fra cui la Direzione regionale Musei Emilia Romagna e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e per le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, con le amministrazioni locali, ovvero il Comune di Comacchio, il Comune di Ferrara e Regione Emilia Romagna, e le Università nazionali e internazionali che da anni effettuano ricerche e scavi sull’insediamento antico: l’Università di Bologna, l’Università di Ferrara e l’Università di Zurigo.

Il progetto è racchiuso e raccontato nel sito web www.spinacento.it/

Tutte le foto sono dei reperti in mostra e fornite, insieme al video, dal Ministero della Cultura e dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Hydria Ricci a figure nere con raffigurazione di scena di sacrificio e scene mitologiche (apoteosi di Eracle e combattimento tra Achille e Memnone), 530 a.C. ca, dalla Necropoli della Banditaccia, Cerveteri, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

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